Da gennaio 2021 addio al sistema di saldo e acconto, arriva il pagamento in tempo reale

A partire dal 2021 si potrebbe dire addio al sistema di saldo e acconto che da decenni caratterizza i versamenti del modello 730. L’ideale è quella di eliminare i pagamenti annuali su quanto dichiarato in sede di dichiarazione dei redditi e passare a quelli mensili in tempo reale.

L’idea è partita dal direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini e accolta anche da Laura Castelli, Sottosegretario al Ministero dell’economia e delle finanze.

Durante un’intervista a Repubblica, il diretto dell’Ade ha esposto quelli che secondo lui sono gli interventi che il Governo dovrebbe fare al più presto in materia di riforma fiscale.

Nuovi metodi di pagamento del modello 730

Con la nuova riforma, ci sarebbe una vera e propria rivoluzione per le partite IVA, infatti, oggi, i liberi professionisti versano annualmente al fisco quanto dovuto tramite saldo e acconto, dal 2021 i contribuenti pagherebbero mensilmente.

Questo sarebbe possibile estendendo la dichiarazione precompilata anche alle partite IVA, poiché, con l’estensione al fisco di poter precompilare le dichiarazioni annuali irpef degli autonomi, l’Amministrazione Finanziaria avrà tutte le informazioni e gli strumenti per calcolare mese per mese quanto si deve incassare o restituire. Questo porterebbe a un sistema di prelievi, compensazioni e rimborsi periodici, dicendo addio completamente al sistema di saldo e acconto che spesso crea problemi di forte liquidità.

Questa idea di riforma fiscale viene fuori con forza dopo la grande crisi dovuta all’emergenza Coronavirus che ha messo in ginocchio tantissimi imprenditori. L’esigenza di un cambiamento che vada incontro ai bisogni delle partite IVA è doverosa se si vuole dare un aiuto concreto al Paese.

È fondamentale andare incontro alle partite iva, proprio perché sono quest’ultime le più colpite dalla crisi, i bonus concessi dal Governo in questo periodo non sono bastati ad aiutarli concretamente nel risollevarsi ed ora urge un intervento più deciso e un cambiamento di rotta dal punto di vista fiscale.

Ruffini ha dichiarato: “A loro dovrebbe essere esteso il sistema di tassazione per cassa, consentendo l’immediata deducibilità degli investimenti, invece di diluirla nel tempo con gli ammortamenti. Questa sorta di cash flow tax potrebbe essere un buon strumento per far ripartire gli investimenti e quindi la produzione”.

La cash flow tax se applicata cancellerebbe diverse voci contabili superflue e questo permetterebbe al fisco di realizzare una precompilata irpef anche per le partite iva.

Novità per le partite Iva

Se questa riforma fiscale diventasse realtà, le partite iva si vedranno cambiare il sistema dei pagamenti al fisco che non sarebbe più annuale.

Questo vorrebbe dire abbandonare completamente il sistema di saldi e acconti, così come si direbbe addio alla ritenuta d’acconto per aprire la strada alla liquidazione periodica mensile delle imposte in base al reddito basato sulla cassa.

Cambierebbe anche il modo di pagare le tasse, se ora è il contribuente a utilizzare l’f24 per pagare annualmente, con questo nuovo sistema sarà il fisco a richiedere l’addebito delle somme dovute tramite prelievi diretti sul conto corrente, ma solo dopo l’autorizzazione o la compensazione delle perdite nel periodo utile successivo.

Abbandonare il sistema di saldo e acconto porterà molti vantaggi, le partite iva potranno pagare mensilmente su quanto incassato, senza ritrovarsi a dover pagare le tasse di due anni nello stesso anno solare.