I furbetti delle rate rovinano la pace fiscale

La scure della scadenza del 10 Dicembre sarà implacabile per chi vorrà giungere alla Pace Fiscale ma nel piatto mancano ancora 3 miliari di euro di versamenti fiscali.

Ad inizio anno le aspettative del Fisco erano molto più floride: si stimava di recuperare circa 9.2 miliardi, mentre adesso si accontenterebbe di incassarne 6.4.

Il Lockdown ed i furbetti

Questo improvviso calo dei versamenti è senza dubbio da attribuire in buona parte alla sospensione dei pagamenti durante il lockdown e alle difficili condizioni economiche dei cittadini che hanno approfittato delle dilazioni.

Ma dalle analisi è emerso anche che il gettito previsto per la Pace Fiscale, con la rottamazione delle cartelle ed il saldo e stralcio, è notevolmente più basso di quello che ci si aspettava.

Queste voci di bilancio avrebbero dovuto portare 2.4 miliardi ma i flussi sono in notevole calo in questo anno, così come lo erano stati nel 2019 con soltanto 300 milioni portati nelle casse dai versamenti di saldo e stralcio.

In sostanza ci sono molte domande presentate per il saldo e stralcio ma pochissimi pagamenti effettuati. Furbetti che hanno apprezzato e aderito alla definizione agevolata ma che poi non hanno pagato le rate.

Questo atteggiamento ha permesso loro di bloccare eventuali esecuzioni coattive, dopo di che hanno evitato di saldare le rate dovute seppure scontate e dilazionate nel tempo.

L’ultima spiaggia

Arrivati a questo punto il Fisco ha stabilito l’ultima data possibile per sanare la propria posizione: il 10 Dicembre. Non ci saranno ulteriori dilazioni o sconti.

Tra l’altro l’Agenzia delle Entrate fa sapere che per questo termine, il 10 dicembre 2020, non sarà prevista la canonica tolleranza dei 5 giorni aggiuntivi.

Chi paga entro questa fatidica data non ci saranno decadenze dai piani concessi né altri interessi, chi invece rifiuterà questa opportunità di mettersi in regola dovrà poi pagarne le conseguenze.

Gli obiettivi dell’Agenzia delle Entrate

L’Agenzia ha puntato la sua attenzione sui “furbetti delle rate” e sui cittadini che pur avendone la possibilità non ha aderito alla pace fiscale.

Il dito è puntato contro i 4 milioni di contribuenti interessati al saldo e stralcio seppure poi ci siano state soltanto 385mila adesioni e a chi, tra questi, non ha poi rispettato i patti e ha beneficiato degli sconti e dei blocchi senza prendersi la briga di pagare le rate.

Ovviamente questa scarsa adesione e il poco rispetto dei patti stabiliti, sta scoraggiando la riproposizione di questa misura d’aiuto alle famiglie per l’immediato futuro.

Ovvero: l’Agenzia delle Entrate difficilmente riproporrà misure di pace fiscale nei prossimi anni e si va verso una lotta all’evasione più aspra con automatizzazione dei versamenti e revisione dei meccanismi di esigibilità dei gettiti.