Il 2020 è stato particolarmente proficuo per chi ha deciso di investire sulle criptovalute, ossia valute totalmente virtuali non legate ad alcuna banca centrale e a nessun governo, permettendo di bypassare l’inflazione ma essendo comunque soggetti a variazioni di valore rispetto alle valute tradizionali. Bitcoin ha tracciato la via dal 2009 ed è la criptovaluta di maggior valore attualmente sul mercato, ma nel corso degli anni sono nate molte altre valute di questo tipo che condividono alcuni tratti con il “progenitore” a dispetto di alcune peculiarità, come Ripple.
Cos’è Ripple
Ripple si distingue in questo “marasma” di criptovalute per alcune peculiarità interessanti che l’hanno resa tra le più interessanti in questi ultimi anni. Questo perchè Ripple è sia una criptovaluta che una piattaforma per il trasferimento di denaro in modo sicuro su un database certificato denominato Ripple Consensus Ledger (RCL), il tutto basato sul sistema blockchain. In sostanza Ripple prende le valute reali e le converte in crediti IOU per poter essere riconvertiti in valuta reale: non è solo una criptomoneta, ma una rete grazie alla quale è possibile eseguire transazioni fra varie valute, bypassando oscillazioni del dollaro e commissioni.
I vantaggi
Tra le peculiarità che rendono Ripple interessante oltre al fatto di costituire un sistema e non solo una criptovaluta, c’è la velocità di transazione rispetto a Bitcoin, nettamente a vantaggio di Ripple (pochi secondi contro circa 10 minuti), oltre a transazioni transfrontaliere a prezzi decisamente più bassi. Anche la quantità di valuta che Ripple è in grado di emettere si aggira intorno ai 100 miliardi contro i circa 30 di Bitcoin.
Anche per questi motivi Ripple sta prendendo sempre più piede e l’andamento delle ultime settimane lo testimoniano, in generale ha visto aumentare il valore del XRP, ossia l’unità di misura dei crediti di Ripple è aumentata del 53 % negli ultimi 6 mesi e rispetto all’anno scorso ha subito un incremento che si aggira intorno al 39 %.