Le schede telefoniche appartengono alla giovinezza di molti giovani adulti, e anche di diversi che fanno parte degli “anta”: retaggio di un passato spensierato e tecnologicamente molto lontano anche se dal punto di vista cronologico neppure così tanto, visto che nel nostro paese l’ultima scheda telefonica messa in commercio è datata 2018.
Boom collezionistico
Nel corso degli anni 90 in Italia si è asssistito ad un vero e proprio boom collezionistico relativo alle schede telefoniche, a lungo il modo più economico e semplice per telefonare fuori casa, fino all’avvento dei telefoni cellulari prima, divenuti smartphones poi. Sono in molti infatti ad avere ancora conservati magari interi album di schede telefoniche, principalmente a scopo puramente “nostalgico”, anche se alcuni esemplari, solitamente molto rari, riescono a valere somme piuttosto interessanti.
Schede telefoniche di valore
Sopratutto in quegli anni infatti furono realizzate numerose versioni con dei look molto diversi, spesso recanti slogan e pubblicità di vario tipo, come quelle tematiche e culturali, in riferimento a speciali eventi. Quelle dal valore più elevato sono, se in perfette condizioni e mai utilizzate (solitamente infatti si “strappava” un apposito angolo già parzialmente forato per inserirle nel telefono pubblico) sono sicuramente quelle realizzate tra 1977 e il 1981 dalla Sida, oppure quelle regalate dalle compagnie aeree note (quindi di diffusione molto limitata già all’epoca), oppure le schede Urmet bianche (1985-86) e rosse (1986-88).
Una Sida delle annate appena citate in condizioni perfette vale fino a 10mila euro, per le altre non si raggiungono cifre simili ma comunque si è all’ordine del migliaio di euro.
Sul web, gruppi social e forums è possibile far “valutare” la propria collezione di schede telefoniche e perchè no, provare a “piazzarle” ad un prezzo congruo.