Allerta soldi falsi: ecco quali potreste avere nel portafogli!

Nonostante i dati della BCE abbiano fotografato un calo generale tra il 2018 e il 2019, sono ancora tanti i casi di persone che, loro malgrado, si trovano con in mano dei soldi falsi. Quali sono i pezzi più contraffatti? Nelle prossime righe di questo articolo, cerchiamo di rispondere assieme a questa domanda.

Soldi falsi: quali sono i più diffusi?

Essere consapevoli dei soldi che vengono falsificati di più è il primo passo per proteggersi da situazioni che, parliamoci chiaro, sono tutto tranne che piacevoli. Dati alla mano, per quanto riguarda le banconote sono soprattutto i tagli da 20 e da 50 euro a essere maggiormente oggetto dell’attenzione dei falsari. Il motivo è presto chiarito: sono le banconote che circolano di più.

Come riconoscere i pezzi non autentici? Il primo segnale d’allarme riguarda il fatto che, nel momento in cui si passano i polpastrelli sulla banconota, quest’ultima risulta perfettamente liscia. Un’altra cartina di tornasole davanti alla quale è bene farsi qualche domanda riguarda l’assenza, una volta agitata la banconota, di una striscia brillante posta sul retro e caratterizzata dalla presenza del simbolo dell’euro e del valore nominale del pezzo.

Cosa dire, invece, in merito alle monete? Anche in questo caso, sono diversi i segnali davanti ai quali è opportuno alzare un attimo le antenne. Tra questi rientra il peso particolarmente basso, ma anche l’assenza di magnetismo o l’intera superficie attirata dalla calamita.

Cosa fare quando ci si accorge di avere soldi falsi?

Cosa succede si si scopre di essere in possesso di soldi falsi? Nel caso delle banconote, è necessario recarsi tempestivamente presso uno sportello della propria banca di riferimento. Vanno benissimo anche quelli della Banca d’Italia e gli sportelli delle Poste. In questa sede, gli addetti si occupano di esaminare il pezzo.

Qualora dovesse rivelarsi effettivamente falso, cosa succederebbe? In questo caso, l’impiegato delle sportello ha un obbligo preciso, ossia quello di ritirare il pezzo dalla circolazione. Contestualmente, deve trasmettere alla Banca d’Italia tutta la documentazione attestante la scoperta della falsità.

Facciamo altresì presente che l’impiegato è tenuto a presentare un verbale ufficiale e a fornire, a titolo di ricevuta, una copia della banconota stessa alla persona che ha denunciato il caso di falsità.

Nell’eventualità in cui, a seguito di una situazione come quella appena descritta, dovesse essere accertata invece l‘autenticità della banconota, l’utente si vedrebbe rimborsare l’importo della stessa tramite vaglia della Banca d’Italia.