Attenzione alle cartelle esattoriali: ecco la truffa che sta girando veloce

L’inventiva dei criminali che operano sulla rete non finisce mai di stupirei in negativo. Una delle ultime novità in merito riguarda una truffa che vede coinvolte delle comunicazioni che, per chiunque le riceva, sono tutto tranne che piacevoli. Di cosa si tratta? Delle cartelle esattoriali. Se vuoi scoprire i dettagli relativi a questo raggiro, che purtroppo sta girando molto velocemente mietendo un numero non indifferente di vittime, non ti resta che seguirci nelle prossime righe di questo articolo.

Truffa delle cartelle esattoriali: come funziona

L’Agenzia delle Entrate ha da tempo iniziato a segnalare l’arrivo, a un numero purtroppo molto alto di persone, di mail truffaldine aventi come oggetto “Agenzia delle entrate-Riscossione”.

I destinatari vengono invitati ad accedere a un falso documento legato alla loro situazione esattoriale e accompagnato dalla dicitura “Accedi documento”. A rendere ancora più verosimile la comunicazione ci pensa la presenza del logo dell’Agenzia delle Entrate. Si tratta di un classico esempio di phishing.

Questa tipologia di truffa, che nonostante il tempo che passa è sempre più diffusa, vede i cyber crminali imitare in maniera praticamente perfetta il layout delle comunicazioni di enti istituzionali e banche. Lavorano dal punto di vista della grafica, ma imitano anche il linguaggo, con lo scopo finale di convincere gli utenti finali a inserire dati sensibili, quasi sempre utili ad accedere al conto corrente.

In alcuni casi, facendo leva su situazioni guardate spesso con timore come appunto le comunicazioni dell’Agenzia delle Entrate, si convince la persona a pagare quando non dovrebbe.

Come difendersi

Esistono diversi modi per difendersi dalla truffa delle cartelle esattoriali. Si tratta di trucchi molto semplici, che vanno bene anche quando si punta a difendersi da altri raggiri. Innanzitutto, bisogna controllare bene le caratteristiche del messaggio. Anche se realizzato con attenzione, il messaggio di phishing ha comunque dei difetti: si parla di errori di ortografia, ma anche dell’indirizzo mail stesso, che non è istituzionale. Mai l’Agenzia delle Entrate utilizzerebbe indirizzi come @gmail.com!

Un altro aspetto da ricordare riguarda il fatto che, sia l’Agenzia delle Entrate sia le banche, mai chiedono dati sensibil online. Concludiamo rammentando che, in caso di dubbi, un giro su Google in più non fa certo male! Per fortuna, da diverso tempo a questa parte, si parla tantissimo delle truffe online con articoli come questo, che forniscono consigli pratici per proteggersi.