Fondo pensionistico: quanto costa averne uno?

Il sistema previdenziale pubblico è diventato nel corso degli anni una certezza sempre meno solida per il futuro. Per questo sempre più persone scelgono di fare ricorso a un fondo pensionistico.

Se sei qui, significa che stai cercando maggiori informazioni sul tema e che, per esempio, ti inteeessa sapere i costi. Perfetto! Nelle prossime righe di questo articolo, potrai trovare diverse informazioni  preziose.

Tipologie di fondi pensione

Prima di entrare nel vivo dei costi dei fondi pensionistici, vediamo assieme quali sono le tipologie esistenti. Ecco l’elenco:

  • Fondi chiusi (che a loro volta possono essere a contribuzione o a prestazione definita): quando li si chiama in causa, si inquadrano fondi pensionistici che possono essere costituiti da un contratto collettivo nazionale, da un accordo aziendale o tra lavoratori ma anche frutto dell’intervento dei sindacati.
  • Fondi aperti: gestiti da società abilitate alla gestione del risparmio, come dice la parola stessa sono aperti a tutti i lavoratori, a prescindere dall’azienda in cui operano.
  • Piani individuali pensionistici: in questo frangente, si ha a che fare con contratti di assicurazione sulla vita aventi finalità previdenziali.

Chiarita questa doverosa parentesi, possiamo addentrarci alla scoperta di tutto quello che riguarda i costi dei fondi previdenziali.

Costi dei fondi pensione: ecco cosa sapere

Quando si parla dei costi dei fondi pensione, è necessario citare diverse voci di spesa. Ecco quali:

  • Costi diretti: ossia oneri a cui il soggetto che firma il contratto va incontro nel momento in cui aderisce al fondo e inizia a versare.
  • Costi indiretti: in questo caso, si intendono le spese che vanno a incidere direttamente sul capitale che, nel corso degli anni, si va ad accumulare.
  • Costi eventuali: ossia tutte le spese che non dipendono dalla natura del fondo ma dalle scelte del singolo cliente.

Entrando nel vivo delle cifre precise, ci torna molto utile la relazione presentata dal Covip nel giugno 2020. Cosa mette in primo piano? Che, mediamente, i fondi pensionistici più convenienti sono quelli di natura negoziale. Il motivo principale riguarda la loro natura di organizzazioni senza scopo di lucro.

Nel loro caso l’ISC – ossia l’Indice Sintetico dei Costi parametrato al caso di un lavoratore che versa 2.500 annui e che ha un fondo che rende il 4% – è pari allo 0,26% in caso di partecipazione superiore ai 30 anni.

Guardando invece ai fondi aperti, il medesimo valore è pari all’1,23%. Nel caso dei PIP, invece, si parla dell’1,83 circa.