Pensioni Marzo 2021: occhio a questa novità

Pensioni marzo 2021: c’è una novità a cui è bene fare attenzione se si ha ancora intenzione di ricevere alcune delle prestazioni erogate dall’ente previdenziale.

Per scoprire qualcosa di più in merito, non ti resta che proseguire nella lettura di questo articolo.

Pensioni: perché e chi rischia la sospensione a marzo 2021?

Quando si parla di pensioni marzo 2021, è bene specificare che alcuni contribuenti rischiano di vedere sospesa l’erogazione di determinate tipologie di prestazioni.

Come mai? Per via dell’imminente scadenza del modello RED, che deve essere presentato, debitamente compilato, entro la giornata del 1° marzo.

Quando si chiama in causa il modello RED, si inquadra quella che, a tutti gli effetti, è la dichiarazione della situazione reddituale di pensionati che ricevono pensioni collegate al reddito.

La sua presentazione permette, tra le varie cose, di capire se una determinata persona ha ancora diritto a ricevere la prestazione.

Chi deve presentarlo? Ecco l’elenco dei contribuenti che sono soggetti all’obbligo:

  • Pensionati che, negli anni che hanno preceduto quello della verifica, non hanno maturato altri redditi oltre a quello da pensione (riguarda sia la situazione della singola persona, sia quella dei familiari).
  • Titolari di prestazioni pensionistiche collegate al reddito che non hanno comunicato debitamente all’amministrazione finanziaria fonti di reddito come il lavoro dipendente all’estero e gli interessi bancari o postali derivanti dai BOT o dai CCT.

Prestazioni a rischio

Quando ci si informa su pensioni marzo 2021, è necessario chiedersi quali saranno le prestazioni a rischio in caso di mancata presentazione del modello RED. Ecco l’elenco:

  • Pensioni di reversibilità
  • Assegni al nucleo familiare
  • Quattordicesime
  • Maggiorazioni fiscali

Ricordiamo che non devono presentare il RED i pensionati che, beneficiari di prestazioni collegate al reddito, le hanno debitamente denunciate all’Agenzia delle Entrate tramite modello 730 o Redditi PF.

In questo caso, interrogando le banche dati dell’Agenzia delle Entrate l’Ente rileva la sussistenza al diritto alla ricezione della prestazione.