“Stop ai contanti!” pazzesco, ecco cosa sta succedendo

Le politiche governative inerenti le normative antiriciclaggio sono sempre più severe e coinvolgono in particolare la circolazione di denaro contante in Italia. Se non si rispettano le leggi imposte dallo Stato in accordo con gli istituti di credito in termini di prelievi e di circolazione del denaro, si rischia di incorrere in sanzioni salate sino a cifre a dir poco incredibili. E’ una sorta di grido, uno “Stop ai contanti!”. Pazzesco, ecco cosa sta succedendo esattamente.

Stop ai contanti

Le normative vigenti in Italia già dallo scorso anno, prevedono regole ferree in merito alla tracciabilità del denaro ovvero ai movimenti della liquidità, a causa della  circolazione del denaro sporco e delle politiche antiriciclaggio. Lo Stato italiano impone i pagamenti sui circuiti telematici come parte del piano anti evasione fiscale e come segno di tracciabilità del viaggio sicuro del contante. Allo stesso tempo però, è stato imposto un limite di trasferimento dei contanti che riguarda quegli importi che sono maggiori di 2000 euro.

Ciò accade ad esempio per i prelievi bancari. Anche gli istituti di credito impongono limiti ai correntisti sui prelievi giornalieri e mensili, ad esempio i bancomat non permettono prelievi quotidiani di somme superiori alle 250 o alle 500 euro. Nel caso di esigenza di grossi prelievi di contante, è prevista una soglia limite applicata agli importi superiori ai 12.500 euro. Nel caso di somme del genere scatta in automatico la norma antiriciclaggio, che come abbiamo detto impone il divieto di trasferimento di cifre superiori a 2000 euro.

La banca inoltre, in caso di prelievi maggiori di 10.000 euro, deve segnalare immediatamente il tentativo di richiesta di prelievo contante alla UIF, l’Unità d’informazione finanziaria, come attività illecita. Se cerchiamo di prendere un tale importo di contanti quindi, potremmo rischiare un accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate e un controllo della Procura della Repubblica. Stop ai contanti dunque, perché si rischiano punizioni severe. Vediamo quali.

Le sanzioni

La legge italiana sentenzia il limite di utilizzo del contante passato da 3000 euro a 1.999,99 euro dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021. Tutti i movimenti di contante superiori alle 2000 euro devono inoltre essere tracciabili. Dal 1° gennaio 2022 la soglia si abbasserà ulteriormente a 1000 euro. La violazione dell’utilizzo del contante prevederà sanzioni a partire dai 3000 euro fino all’astronomico importo di 50.000 euro di multa. La sanzione riguarda sia chi paga che chi accetta il pagamento oltre il limite fissato dalla legge.

Le stesse sanzioni possono essere applicabili anche in caso di contanti utilizzati a scopo benefico, per effettuare donazioni o prestiti di denaro a parenti e famigliari nel caso di omesso pagamento tracciabile. Se si vogliono donare soldi a Enti umanitari o a onlus o prestare soldi a un parente, bisognerà necessariamente effettuare l’esborso tramite un bonifico, in modo che il movimento del contante sia tracciabile. E’ necessario anche fare attenzione a prelievi di denaro contante spesi in beni di lusso come auto o immobili, se questi discostano dalla dichiarazione dei redditi. Nel caso di spese alte, è sempre opportuno adoperare strumenti di tracciabilità. In questo modo non vi saranno problemi con la normativa antiriciclaggio.