Nuova truffa Bancomat: ecco di cosa si tratta e come difendersi

Truffe e raggiri contraddinguono qualsiasi tipo di società da millenni, e con l’avvendo delle tecnologie queste sono diventate sempre più raffinate e consolidate, al punto che in un mondo quasi interamente digitalizzato, gran parte dei “trucchetti” e simili trovano applicazione sopratutto nel mondo della tecnologia.

Nonostante infatti non siano ancora del tutto svanite le truffe “porta a porta”, sono ancora parecchi i raggiri che sfruttano i mezzi più recenti con il “benestare” indiretto delle vittime.

Risulta impossibile infatti, grazie ai numerosi sistemi di protezione in costante aggiornamento, pensare di portare a termine una truffa senza “intortare” il malcapitato di turno, e un esempio molto attuale è costituito dal phishing, ancora oggi una problematica molto diffusa che sfrutta circuiti comunicativi molto diffusi, come abbiamo già osservato.

Truffa Bancomat

Restano molto frequenti anche le truffe presso gli sportelli ATM, normalmente detti in maniera generica Bancomat: a sempre nuovi ed anche ingegnosi rimedi per “estorcere” informazioni come il PIN se non addirittura i contanti emessi, bloccando la fuoriuscita delle banconote utilizzando molle, spille o quant’altro.

Uno degli ultimi raggiri è piuttosto recente, ed ha iniziato a diffondersi a partire dalla prima metà del 2021, denominato Lebanese Loop: si tratta di un piccolo apparecchio, una sorta di “scatola” che viene sistemata nei pressi dell’ATM e mimetizzato in modo da sembrarne parte integrante del macchinario.

L’unico scopo di questo apparecchietto è quello di trattenere la tessera al suo interno, scatenando così l’ansia e la paura della vittima, che viene quindi prontamente avvicinata da un complice della truffa che in molti casi manifesta il proprio supporto e finge di aiutarlo, invitandolo a riprovare ad inserire il pin davanti a lui così da carpirne la sequenza.

Una volta che la vittima ha abbandonato l’ATM, il complice potrà così rimuovere l’apprecchio con la scheda al suo interno.

Le autorità nonchè le banche stesse hanno già “messo in guardia” la cittadinanza, invitandola a prestare attenzione ad eventuali “appendici” presenti nei pressi dell’ATM.

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