La filatelia è nata quasi in contemporanea con la creazione del francobollo, un’invenzione non così antica, ma che ha totalmente rivoluzionato il concetto di comunicazioni postali: fu un funzionario britannico, Rowland Hill, nel 1837 a concepire l’idea della tassa di spedizione pagata non dal destinatario ma dal mittente.
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Le prime emissioni
Il francobollo in effetti è una sorta di tassa anticipata, e nonostante il largo uso di strumenti tecnologicamente più avanzati, l’utilizzo di questi oggetti è ancora molto importante, oltre ad essere molto interessanti dal punto di vista storico. Abbiamo giò discusso del primo francobollo in assoluto, il Penny Black, datato 1840.
Fino a 10 mila euro se hai questo francobollo: ecco quale
In pochissimo tempo praticamente ogni nazione del mondo iniziò la propria produzione di francobolli, e per quanto riguarda l’Italia già prima dell’unificazione del paese datata 1861 i vari stati ancora separati iniziarono a produrne in quantità, compresa l’effettiva utilità pratica.
Con la proclamazione del Regno d’Italia tutte le emissioni finirono per essere accantonate o comunque modificate per adattarsi alla nuova concezione governativa.
Proprio una di queste emissioni risulta essere molto interessante a causa della rarità e del valore storico: il francobollo Trinacria, realizzato poco prima dell’istituizione del Regno d’Italia, “vide la luce” nel 1860 e consisteva in una semplice modifica di un francobollo già utilizzato dal Regno delle Due Sicilie, prima dell’annessione al Regno. La necessità di avere a disposizione un francobollo “da subito” portò il nascente governo ad apportare una semplice modifica a questo francobollo, che reca una T al posto della G, presente in basso.
Questa emissione durò sono fino a dicembre, quando fu sostituita dalla versione denominata Crocetta. Ad oggi un francobollo Trinacria è rarissimo e per questo può valere fino a 10.000 euro se integro, visto che spesso veniva smezzato in valori più piccoli per essere utilizzato.
Ecco perchè vale così tanto.