La filatelia è il collezionismo di francobolli, emissioni sviluppate verso la metà del 19° secolo per facilitare il sistema di “imposte” delle comunicazioni postali. Il francobollo in effetti è una tassa pagata in anticipo da parte del mittente, invenzione che ha snellito la mole di lavoro dei postini e degli uffici adibiti, favorendo quindi il traffico di ogni tipologia di spedizione postale.
Lo sviluppo dei francobolli
Il primissimo francobollo, inteso come lo intendiamo oggi è datato 1840, il Penny Black, emissione sviluppata dal Regno Unito ed in seguito “imitata” da ogni nazione del mondo che ha iniziato a svilupparli e differenziarli: la dentellatura, utile per separare i francobolli dal foglio, è stata sviluppata molto presto.
Attenzione a questi francobolli: “Valgono tantissimo!”
Nel giro di pochi anni hanno iniziato a svilupparsi anche gli appassinati di filatelia e alcuni esemplari sono divenuti iconici in quanto a rarità.
Il “Jenny rovesciato”
Si tratta di un francobollo sviluppato nel 1918 dagli Stati Uniti specificamente per la posta aerea statunitense dal valore di 24 centesimi di dollaro, utilizzabile per il tragitto interno. La particolarità è nella colorazione e nell’aereo raffigurato che è un Curtiss JN-4 che risulta capovolto in pochissimi esemplari, circa un centinaio, a causa di un errore di stampa. Questo fa valere un singolo esemplare circa 700.000 dollari.
Il 9 Kreuzer verde
Sviluppato dallo stato tedesco del Bauer nel 1851, questa emissione da 9 Kreuzer rappresenta anche il primo francobollo della regione. Il “taglio” da 9 Kreuzer in realtà era originariamente rosa, mentre quello da 6 era verde. A causa di un errore di stampa, questi rarissimi francobolli da 9 Kreuzer furono realizzati proprio in verde e questo ha contribuito a renderli praticamente introvabili: anni fa l’unico esemplare non utilizzato fu venduto per 1.314.000 euro.
1 cent British Guyana Black Magenta
Tra i più rari e probabilmente il più costoso del mondo, il francobollo da 1 centesimo conosciuto come British Guyana Black Magenta, di cui oggi si conosce una sola copia, che vale circa 9 milioni di euro. Risale al 1856, realizzato nell’allora Guyana Britannica per sopperire a quelli in arrivo dal Regno Unito.