Gli amanti della numismatica con la sfrenata passione per il collezionismo di monete rare e dal grande valore saranno già alla ricerca della moneta con il pesce. Alcuni di loro sono disposti a pagare anche delle fortune per riuscire ad avere nella propria collezione esemplari rarissimi che oggi valgono fior di quattrini. Tra le monete più ricercate ce n’è una in particolare, tutta italiana e molto ambita proprio per il suo grande valore attuale. E se questa moneta fosse già nelle tue tasche?
Moneta con il pesce: ecco quanto valgono le 5 lire
Tra le monete storiche di maggior valore e molto ricercate troviamo le vecchie 5 lire italiane. Se perciò avete nelle vostre tasche ancora alcuni esemplari di questa moneta fate molta attenzione perché potreste avere inconsapevolmente una piccola fortuna a disposizione. La moneta da 5 lire è stata coniata per la prima volta nel 1807, ampiamente diffusa e utilizzata per lungo tempo. Nelle diverse edizioni e ristampe avvenute negli anni, lo Stato ha usato diversi materiali per realizzare questa moneta, tra i quali l’argento e leghe di alluminio e magnesio.
Tra queste vi sono poi alcuni esemplari particolarmente rari, tra i quali quella che ha il soprannome di “moneta con il pesce”. Ma in realtà si tratta di un esemplare di 5 lire che sulla parte diritta rappresenta un timone, mentre sul rovescio un delfino con la coda piegata. In particolare, parliamo della ristampa del 1956 che vede la diffusione di circa 400.000 esemplari in tutto, e che oggi è dunque molto difficile da trovare. Questa moneta da 5 lire, proprio per la sua rarità, può valere oltre i 2.000 euro, molto di più del suo vecchio valore nominale. Non vi resta perciò che controllare nel vostro salvadanaio, perché con un pizzico di fortuna una semplice monetina potrebbe valere molto di più.
Altre 5 lire di valore
Tra le varie ristampe delle vecchi 5 lire vi sono poi altri esemplari che hanno acquisito oggi un valore maggiore rispetto a quello che potevano avere all’epoca. Tra queste troviamo le 5 lire coniate nel 1914 da Re Vittorio Emanuele III. Questa moneta rappresenta sul dritto il semibusto proprio del Re con la Corona dell’Annunziata e la firma dell’autore; sul rovescio invece rappresenta l’Italia personificata con un ramo d’ulivo e il simbolo della pace. Nonostante questa moneta sia stata ampiamente diffusa all’epoca e che dunque non sia di estrema rarità, il suo valore nel tempo è cresciuto moltissimo, arrivando a valere fino 15.000 euro se in ottimo stato di conservazione.
Un altro esempio proviene dalle 5 lire definite “Aquilotto”, che rappresentano sul retro proprio un’aquila ad ali semi spiegate con un fascio orizzontale, mentre sul dritto rappresentano il Re d’Italia Vittorio Emanuele. Questa moneta, coniata in più ristampe tra il 1926 e il 1935, presenta solo pochi pezzi, e per questo vale oggi molto di più che allora. Un esemplare in stato eccellente può arrivare a valere oltre 3.000 euro, e molti collezionisti potrebbero essere disposti a pagare anche molto di più per poterla avere nella propria collezione.