Poche tipologie di oggetti sono così associate al collezionismo come le monete, probablmente solo i francobolli godono di una “fama” così vasta e diversificata. Si tratta in entrambi casi di oggetti che hanno fortemente condizionato il normale sviluppo economico, e sopratutto per quanto riguarda le valute monetarie, risultano assolutamente indispensabili.
Lire da collezione
Ogni collezionista, anche alle prime armi, impara presto a far caso a peculiarità come lo stato di conservazione, eventuali errori di conio e anche particolarità assortite presenti su una moneta o banconota, che indicano anche il grado di rarità di un esemplare rispetto ad uno comune. La storia della valuta italiana è molto ricca e in quasi 200 anni di storia, la lira, prima della sua dismissione avvenuta nel 2002, ha fornito agli appassionati un numero estremamente alto e diversificato di esemplari, che rendono questa valuta molto apprezzata anche al giorno d’oggi.
La lira infatti ha accompagnato generazioni di italiani fasi molto importanti dal punto di vista storico e politico del nostro paese, e ciò è evidente anche in esemplari “recenti” ma lo è ancora di più in quelli più datati.
“Questa moneta vale quanto una casa!”: pazzesco, ecco qual è
Un esempio è dato dalla moneta da 5 lire realizzata nel 1901, realizzata in argento 835 raffigurante il profilo del re d’Italia Vittorio Emanuele III, mentre il rovescio presenta un’aquila sabauda, simbolo della casata dei Savoia, contornata dalla scritta REGNO D’ITALIA, il valore nominale da 5 lire, il simbolo di Roma (R) e l’anno di produzione.
Si tratta di una delle monete più rare della storia italiana, realizzata in poco più di 100 esemplari, vera “ossessione” per molti collezionisti: il valore per un esemplare in condizioni buone supera agevolmente i 10mila euro, ma questo aumenta con condizioni particolarmente buone: una moneta da 5 lire del 1901 Aquila Sabauda, com’è conosciuta, può valere infatti oltre 100.000 euro se in condizioni Fior di Conio, ossia paragonabili al nuovo.