I gettoni telefonici sono caduti in disuso da oramai molti anni, al punto che le nuove generazioni non hanno mai avuto la concreta possibilità di utilizzarli, un po’ come i floppy disk, le videocassette, i gettoni, assieme alle cabine telefoniche fanno parte di quelle cose oggi considerabili “vintage” e che, una volta molto comuni e a tratti indispensabili, oggi sono spesso oggetto di collezionismo.
“Contante” per le telefonate
Oggi fare una telefonata è solo una delle funzioni dei moderni smartphone e ci risulta assolutamente naturale non dover pagare in base alla durata della telefonata ma la “filosofia” dei gettoni era sviluppata proprio sugli “scatti” telefonici, fungendo per l’appunto da “monete” per i telefoni presenti nelle cabine telefoniche. I gettoni hanno avuto una diffusione capillare nella metà del 20° secolo ma sono stati gradualmente sostituiti prima dalle tessere telefoniche e poi dalla telefonia mobile.
La produzione si è arrestata nel 1980 anche se questi oggetti sono stati comunque utilizzati per almeno altri 10-15 anni.
Quali sono i gettoni telefonici che valgono tanto? Ecco la lista
Come per le monete, i gettoni più rari sono quelli più ambiti in fase di collezionismo, ed alcuni possono arrivare a valere cifre piuttosto interessanti, sopratutto considerato lo “scarso” valore.
I primi gettoni furono realizzati dalla Stipel, società telefonica operante nella parte nord-occidentale del paese, che produsse questi esemplari nel 1927, in ottone o alpacca. Questi erano stati concepiti specificamente per essere utilizzati nella Fiera Campionaria di milano. Il valore si aggira tra i 30 ed i 50 euro se in discrete condizioni, fino a 100 per eccellenti condizioni.
Il gettone Telve realizzato nel 1932 dall’omonima compagnia presenta un unica scalanatura, presente verticalmente. Si tratta di un esemplare piuttosto raro che può “andar via” per cifre comprese tra i 150 ed i 250 euro.
Due anni dopo la SOCIETA’ ESERCIZI TELEFONICI, ossia SET realizzò questo particolare gettone in due versioni leggermente differenti, uno con il punto sulla T finale e l’altro senza. La variante senza punto vale tra i 20 e gli 80 euro, quasi il doppio per gli esemplari con il punto.