L’INPS, ossia l’Istituto nazionale della previdenza sociale, rappresenta il principale ed il più influente ente previdenziale e pensionistico del nostro paese, che è stato istituito negli ultimi anni del 19° secolo e che nel corso dei decenni ha subito numerosi provvedimenti che ne hanno ampliato il “raggio d’azione”.
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L’INPS si occupa sia dell’erogazione dei pensioni ma anche della gestione dei contributi versati dai lavoratori, e in un paese che da sempre deve fare i conti con livelli molto elevati di evasione fiscale, e il governo Draghi, particolarmente attento da questo punto di vista, ha deciso di sviluppare o aggiornare una serie di leggi e regolamentazioni per limitare il più possibile l’incidenza di questo fenomeno.
Linea dura
Fenomeni conosciuti e difficili da debellare come il lavoro nero costituiscono un vero e proprio “scoglio” per qualsiasi forma di governo, trattandosi di una problematica molto radicata. Per lavoro nero si intende una situazione lavorativa non regolare ove l’impiegato non risulta inquadrato e non può essere fornito di stipendio regolare, ferie, bonus e dei contributi, per questo motivo viene utilizzato il denaro contante, meno tracciabile rispetto alla moneta elettronica.
Allerta INPS, nuovi controlli in vista: ecco le nuove multe!
Per questo motivo i controlli da parte dell’INPS sono aumentati così come le sanzioni: per chi percepisce un qualche tipo di indennità dichiarando lo status di disoccupato ma lavorando al contempo in nero sono previste sanzioni che superano i 5000 euro, per illecito dovuto a ricezione delle risorse economiche statali.
Problematiche anche per i datori di lavoro che non hanno versato le ritenute previdenziali e assistenziali dalle retribuizioni effettuate dai dipendenti, e se queste non vengono evase entro una scadenza di tre mesi dall’ultimo avviso, scattano multe che possono essere molto importanti: da 5000 a 10.000 per l’omesso versamento di ritenute fino a 10.000 e addiritura la reclusione fino a 3 anni per importi non evasi superiori ai 10.000 euro.