“Non pagare queste bollette!”: ecco l’incredibile motivo

Difficilmente gli italiani avevano messo in conto una situazione legata alle fatture energetiche così preoccupante in fatto di rincari, messi in conto dall’esecutivo ma che in alcuni casi arrivano a mettere in evidenza somme addirittura doppie sugli importi di luce e gas. Nonostante gli interventi dell’esecutivo Draghi infatti, gli aiuti sono riusciti sono parzialmente a ridurre l’impatto degli aumenti, causati da uno spiccato ritorno ai consumi oltre a fattori politici, visto che le risorse indispensabili per fornire energia devono obbligatoriamente essere acquistate da altri paesi.

“Non pagare queste bollette!”: ecco l’incredibile motivo

Fin da molto giovani comprendiamo da subito o quasi il significato delle bollette, ossia le fatture energetiche e quasi inconsapevolmente siamo siamo portati a conservare le ricevute di quelle pagate per lunghi periodi di tempo, nel caso si debba dimostrare l’avvenuto pagamento. Con la digitalizzazione delle fatture, non è sempre necessario conservare fisicamente le prove di quanto pagato, anche se la maggior parte degli italiani continua a preferire i classici bollettini, che solitamente tendono ad accumularsi in qualche mobile di casa.

Ma quando non è realmente necessario pagare le bollette? Il termine della prescrizione di fatto indica il decadimento del diritto da parte del fornitore di richiedere uno specifico pagamento e si applica su base temporale, stabilito da leggi specifiche. Sostanzialmente il fornitore di energia non può impegnare una fattura che ha superato i termini di prescrizione.

La legge di bilancio datata 2018 ha ridotto da 5 a 2 anni il termine di prescrizione, anche se è opportuno ricordare che per quanto riguarda le forniture di energia elettrica tutte le fatture emesse prima del 2 marzo 2018, la prescrizione resta di 5 anni, mentre tutte quelle emesse successivamente valgono i 2 anni, discorso che si applica anche per i conguagli.

La prescrizione per le forniture di gas ed acqua viene applicata la prescrizione dei 5 che viene “mantenuta” fino alle fatture emesse fino al 1° gennaio 2019.

Per i periodi successivi la prescrizione “scatta” a 2 anni.