Il divieto di sosta rappresenta una delle contravvenzioni più comuni e frequenti in Europa, Italia compresa, anche per questo motivo il segnale stradale che lo identifica è immediatamente riconoscibile. Risulta radicato nell’immaginario collettivo, essendo contraddistinto dal segnale rotondo su fondo azzuro barrato trasversalmente, e risulta essere particolarmente frequente sia in città, sia nei centri non abitati.
Dal punto di vista legale si tratta di una prescrizione che non preclude la possibilità di una fermata quanto quello di una sosta prolungata ed è valido per ogni tipologia di mezzo, dai ciclomotori fino ad ogni sorta di veicolo. Il cartello indica il divieto di sosta dalle ore 8 alle ore 20 se ci si trova nel centro abitato, mentre opera 24 ore su 24 se ci si trova al di fuori di un contesto abitato, segnali che non sono validi se non opportunamente ripetuti oppure se sono accompagnati da segnali integrativi sottostanti, come le frecce, che indicano il “periodo” di inizio, continuo e fine del divieto.
Multa per divieto di sosta: ecco quanto potresti pagare se…
Nel corso della stessa giornata non è possibile “subire” più di una contravvenzione per divieto di sosta sullo stesso veicolo, se questo avviene, ha valenza la prima multa. L’importo della contravvenzione varia dalla tipologia di veicolo e dalla “gravità” dell’infrazione amministrativa, e nella maggior parte dei casi questa non provoca la perdita di punti sulla patente.
I divieti di sosta possono presentare una multa che varia “di base” da 41 a 168 euro, ma l’importo può salire fino a 335 euro per le automobili, in caso di infrazioni particolarmente gravi, come la sosta effettuata su un parcheggio per disabili oppure un transito adibito ai mezzi pubblici.
E’ ovviamente possibile fare ricorso per non pagare la contravvenzione, ma risulta necessario dimostrare l’invalidità della multa stessa, ad esempio non risulta impugnabile il non aver effettuato multe a veicoli vicini egualmente in contravvenzione.