La moneta di Vittorio Emanuele III che vale una fortuna: FOTO

C’è una moneta con la testa di Vittorio Emanuele III che vale davvero una fortuna. Parliamo di uno dei “simboli” del collezionismo numismatico italiano. Uno dei pezzi più cercati dai nostri collezionisti e che, per la sua tiratura limitata, la sua storia e le sue caratteristiche, può fare la fortuna del suo possessore.

La moneta in questione è una moneta del valore nominale di 10 Lire, coniata in tre riprese, nel 1912 e poi nel 1926 e 1927. Sotto il regno di Vittorio Emanuele III di Savoia, che compare con la propria effigie su di un lato. Sull’altro lato, la raffigurazione di una donna contadina con spiga e aratro in mano, allegoria di una Italia contadina base dell’economia di quei tempi.

Ecco la moneta di Vittorio Emanuele III che vale una fortuna

Proprio a causa di questa figura la moneta è chiamata “10 Lire Aratrice”. Questa moneta è stata coniata in 6.865 esemplari nei tre anni di produzione, dalla zecca di Stato di Roma. Già questa tiratura estremamente limitata e lontana nel tempo giustificherebbe un valore alto.

Questa specifica moneta, però, è anche di un metallo particolarmente prezioso. Sono state coniate infatti in Oro 900‰, cosa che ha conferito loro ulteriore pregio. Oltre ai particolari già descritti nel paragrafo introduttivo (le incisioni sui due versi, ndr), la 10 Lire aratrice recano le scritte “Regno d’Italia” e “LIRE 10” ai lati della figura femminile.

Sotto i suoi piedi, in esergo, si trovano il segno di distinzione della zecca e una stella a cinque punte ai lati dell’anno di conio. Appena visibili risultano i nomi degli autori della moneta, sotto l’esergo. Sull’altro verso, oltre al busto di Vittorio Emanuele III rivolto verso sinistra, c’è la scritta col nome del monarca e il nodo di casa Savoia inserito in un piccolo rettangolo. 

Quanto vale la moneta di Vittorio Emanuele III?

L’enorme valore di queste monete è dato dal fatto che le sue versioni del 1926 e 1927 vennero coniate in numero limitatissimo e soltanto per collezionisti. Già quasi un secolo fa la numismatica faceva parte del collezionismo e dei valori che avrebbero portato ricchezza nel tempo.

Le 10 Lire Aratrice del ’26 sono solo 40 e quelle del ’27 sono solo 30. Il loro valore oscilla dai 15mila ai 20 mila euro. Il valore delle 10 Lire Aratrice del 1912, incluse quelle in oro rosso, si attesta invece ad una cifra vicina ai 10mila euro. Lo stato di conservazione può infine far variare molto il valore di queste monete all’interno di forbici di valore comunque considerevoli.

I valori espressi in precedenza, di fatti, si intendono riferiti alla moneta in stato Fior di Conio (FdC), mentre quelle in stato SPL (splendide) hanno un valore di circa 7.500 Euro. Qualora le monete fossero invece circolate – e ci riferiamo quindi principalmente a quelle del 1912 – il loro valore è compreso tra i 3mila e i 5mila euro a seconda dello stato d’usura e di conservazione.

moneta Vittorio Emanuele