Da sempre la storia delle monete ha manifestato alcuni tratti comuni tra le varie nazioni, antiche e moderne soprattutto dal punto di vista delle raffigurazioni. Ad esempio l’ape è considerata in quasi ogni forma di contesto sociale un animale apprezzato per la dedizione al lavoro ed alla laboriosità, fattore che la rende quindi spesso presente sulle emissioni.
Anche la lira italiana ha più di qualche moneta con l’ape, come evidenzieremo nell’articolo, e in alcuni casi si tratta di emissioni molto interessanti dal punto di vista collezionistico.
Hai la moneta con l’ape? Forse sei ricco: ecco quanto vale
La moneta da 10 centesimi realizzata dal 1919 al 1937 è stata una delle monete italiane più diffuse nel periodo tra le due guerre mondiali. Da una parte è presente la raffigurazione del sovrano Vittorio Emanuele III di profilo, dall’altra è presente una raffigurazione di un’ape intenta a raccogliere il polline. Questa moneta realizzata in rame è interessante dal punto di vista collezionistico e può valere una cifra compresa tra i 40 ed i 120 euro per tutte le monete realizzate tra il 1925 ed il 1937 ma solo se in eccellente stato. La più rara resta quella del 1919 che è molto più difficile da trovare, e il valore sfiora i 1000 euro.
Anche l’Italia repubblicana vanta un’emissione un tempo comune con l’ape, nello specifico la moneta da 2 lire realizzata nel secondo dopoguerra in Italma, una lega di alluminio molto diffusa all’epoca.
Ancora oggi non è così rara da trovare ma è estremamente importante far caso all’anno di coniatura, in quanto il 1958 quello più interessante in assoluto. In questo anno sono state realizzate poco più di 100 mila esemplari e questo rende l’emissione rara. Il valore infatti per una moneta in buono stato è di 100 euro ma può superare i 500 euro se l’emissione è in condizioni eccellenti, in particolare se si trova nello stato Fior di Conio.