Il contesto finanziario è sicuramente complesso per buona parte dei cittadini ma le dinamiche basilari che lo compongono sono in realtà sufficientemente semplici da essere comprese almeno basilarmente da tutti o quasi ed elementi/strumenti come il tasso di cambio sono un esempio di condizione quantificabile dello stato di una derminata valuta monetaria in rapporto ad un altra. La più importante per il mondo occidentale è sicuramente il tasso di cambio euro dollaro, ossia il valore di un euro espresso in dollari statunitensi, che in questa specifica fase del 2022 risulta essere particolarmente svantaggiosa.
Euro dollaro, flessione in corso: cosa succederà ad ottobre?
Di recente la quotazione del dollaro non solo ha raggiunto la parità assoluta con l’euro (1 euro = 1 dollaro) ma la valuta statunitense ha addirittura superato quella europea nel valore comportando una serie di fattori non positivi per il vecchio continente. Come intuibile, maggiore è il valore, e più dollari sono necessari per acquistare virtualmente il corrispettivo in euro.
Questo perchè come è ragionevole da immaginare il potere d’acquisto economico risulti minore per noi, sia in fase di acquisto nell’ambito puramente commerciale ma anche in quello legato agli investimenti. La valutazione recente è di 0,961, ed è addirittura in leggero rialzo rispetto agli ultimi giorni.
Queseto valore è determinato da una serie di fattori, come la situzione economica in questo periodo fortemente in difficoltà in ambo le realtà a causa della guerra in Ucraina e l’inflazione ma incidono anche cambiamenti politici, come possono essere anche i cambi di governo. In ottobre si configurerà quello “trazione” destra dopo la vittoria di Giorgia Meloni alle ultime elezioni e gli Stati Uniti hanno già comunicato di voler mantenere eccellenti rapporti anche commercili con l’Italia.
Tra le altre cose quindi il tasso di cambio potrebbe sorridere all’euro nelle prossime settimane, anche se finora i mercati non si sono esposti in maniera particolare in tal senso.