Bonus 200 euro, alcuni dovranno restituirlo: ecco chi

Il Bonus 200 euro ha rappresentato una sicura “boccata d’aria fresca” nel contesto economico attuale, “funestato” da diversi fattori come il post Covid e oltre alla guerra in Ucraina, che ridefinendo i “ruoli” diplomatici delle nazioni, ha di fatto anticipato la situazione legata all’energia, un tema comunque già caldeggiato dagli scienziati, che porterà a maggiore indipendenza energetica da parte delle nazioni, in particolar modo quelle che finora hanno fatto grande riferimento ed affidamento su paesi esteri. Questa forma di agevolazione è stata concepita per i lavoratori e pensionati al di sotto di una fascia di reddito durante la seconda metà del 2022 ma per alcuni l’importo è stato erogato pur non “dovuto”.

Bonus 200 euro, alcuni dovranno restituirlo: ecco chi

Il Bonus 200 euro è infatti una forma di bonus economico è riconosciuta in misura fissa, una sola volta per singola persona fisica, in maniera automatica per tutte le forme di lavoratori dipndenti e pensionati che percepiscono un’importo annuo non superiore a 35 mila euro, mentre per gli autonomi bisogna effettuare una richiesta.

L’importo viene erogato in modo provvisorio, e solo successivamente l’INPS effettua controlli per verficare il rispetto eventuale dei requisiti. In caso contrario infatti, se questi non sono rispettati.

Se l’importo annuo supera i 35 mila euro, ma anche se, nel caso dei lavoratori autonomi senza partita IVA non abbiamo versato almeno un contributo mensile, così come ai lavoratori dello spettacolo o intermittenti che non abbiano svolto prestazioni per almeno 50 giornate.

E’ possibile comprendere lo stato di “diritto” dell’eventuale Bonus 200 e se questo ci spetta effettivamente attraverso il portale messo a disposizioone dell’INPS, al quale si può fare accesso con qualsiasi forma di identità digitale come lo SPID. Al suo interno sarà disponibile una sezione specifica “Verifiche Bonus Decreto Aiuti 2022” che consentirà di visualizzare l’esito dell’elaborazione.

Del resto come specificato dal Decreto Aiuti Ter: “L’Ente erogatore procede alla verifica della situazione reddituale e, in caso di somme corrisposte in eccedenza, provvede alla notifica dell’indebito entro l’anno successivo a quello di acquisizione delle informazioni reddituali”.

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