Bitcoin resta indubbiamente la criptovaluta di riferimento da oramai molti anni, non solo perchè è stata la prima valuta basata interamente su crittografia ma anche perchè resta quella con più capitalizzazioni. L’andamento di Bitcoin condiziona fortemente il mercato, al punto che viene spesso indicata per definire l’intero contesto crypto, che infatti risulta essere al ribasso almeno dalla fine del 2021.
“Bitcoin arriverà a 100 mila dollari!”: ecco chi lo dice
I numeri del resto non mentono: in media le criptovalute sono calate nel valore di oltre il 65 % dal 2021, e Bitcoin ne è testimone diretto: il picco massimo di valore, e quindi di interesse condiviso si è manifestato nel corso della metà dello scorso anno, sfiorando addirittura i 70 mila dollari statunitensi, poi il valore è calato in maniera lenta ma progressiva fino a raggiungere la valutazione odierna, che oscilla tra i 19 ed 20 mila dollari. Le motivazioni sono molte, a partire dalla difficoltà energetica, in quanto Bitcoin facendo parte della 1° generazione di criptovalute è ancora fortemente ancorata al concetto tradizionale di mining, che richiede un’importante lavoro di computer interconnessi e un cospicuo esborso di energia.
Anche la situazione socio politica ha gradualmente ridotto l’interesse verso le crypto e verso Bitcoin che però resta quella di riferimento ed è molto daccordo su questo concetto anche un analista di Bloomberg, Mike McGlone, che nel corso di una recente intervista ha pronosticato un futuro a dir poco radioso per Bitcoin.
Gli Stati Uniti infatti, come molte altre nazioni sta affrontando il problema dell’inflazione e secondo gli analisti gradualmente, nel giro di qualche anno sarà proprio Bitcoin ha prendere, gradualmente il posto dell’oro, risorsa che oggi è stata “rispolverata” come investimento trattandosi di un bene rifugio. Secondo McGlone infatti nel giro di un lustro (5 anni) Bitcoin toccherà nuovamente valori altissimi fino a rappresentare una nuova base economica, con valori superiori anche a 100.000 dollari.
