Cerca subito le 5 lire del 1956 e sei ricco: ecco quanto valgono

Quando si parla di numismatica, inevitabilmente vengono in mente emissioni molto antiche, come quelle romane, greche o risalenti all’epoca medievale, anche se gli appassionati di monete non fanno particolari distinzioni in tal senso, in quanto in teoria anche monete molto comuni un tempo e non particolarmente antiche finiscono nel “mirino” degli appassionati, come la 5 lire con il Delfino, storica emissione italiana diffusa in maniera capillare in particolare dalla metà del 20° secolo e gradualmente dismessa con l’aumento dell’inflazione, molto prima dell’arrivo dell’euro.

Cerca subito le 5 lire del 1956 e sei ricco: ecco quanto valgono

La 5 lire con il delfino è anche l’ultima emissione di tale taglio monetario che ha trovato spazio nelle tasche degli italiani.  L’aspetto è inconfondibile, semplice nel disegno ma sicuramente d’effetto e raffigura proprio un delfino in bella vista, sormontato da un grosso 5, con a fianco il segno della zecca R.

L’altro lato è riconoscibile per un timone marittimo presente al centro della moneta, circondato dalla dicitura REPVBBLICA ITALIANA, con al di sotto la “firma” dell’incisore Romagnoli.

In generale tutte le monete d 5 lire raccontano qualcosa, anche se si tratta di una emissione che ha sfiorato i 2 miliardi di esemplari in quasi 50 anni, quasi perchè dal 1956 al 1965 la 5 lire in questione non è stata coniata. Tutte le monete più vecchie sono mediamente interessanti anche perchè è difficile trovarne in buono stato. Gli esemplari degli anni 50 sono mediamente più rari e possono far guadagnare anche fino a 40 euro, a patto di trovare un esemplare molto ben conservato. La moneta è realizzata in Italma, una lega di alluminio molto conosciuta ed utilizzatai ai tempi e per tutto il Novecento da parte della zecca italiana, è la stessa lega utilizzata anche per la 10 lire.

Si tratta probabilmente dell’emissione più diffusa a partire dal contesto storico che oggi viene definito Boom Economico o anche Miracolo economico Italiano, una fase corrispondente alla seconda metà degli anni 50 e la prima meetà degli anni 60, contraddistinta da un contesto di rinascita economica, tecnologica e culturale dopo la seconda guerra mondiale.

Quale è la moneta più rara e preziosa?

La 5 lire del 1956 resta una sorta di chimera per i collezionisti, in quanto costituisce l’annata in cui ne sono state coniate di meno in assoluto, meno di mezzo milione, una cifra molto più bassa rispetto agli anni precedenti e successivi, e questo ha permesso a questa specifica annata di essere indiscutibilmente la più interessante dal punto di vista collezionistico.

Una 5 lire del 1956 vale infatti molto di più di quelle sviluppate in altri anni: si parte da un valore di 50-80 euro per una moneta in buone condizioni, ma con condizioni migliori il valore sale ed anche di molto fino a raggiungere i 3000 euro o anche di più per esemplari considerati Fior di Conio, ossia pari alla “fresca coniatura”.

moneta con il pesce 5 lire delfino

Si tratta comunque non dell’unico esemplare degno di nota, in quanto esistono anche 5 lire egualmente interessanti seppur meno remunerative. Un esempio è la ristretta cerchia di esemplari riconoscibili per un errore di conio corrispondente al primo “1” del 1969 che risulta capovolto, proprio in alcune emissioni realizzate in questo specifico anno.

Il valore medio è di 40 euro, ma in condizioni Fior di Conio, una di queste monete comunque rare vale fino a 100 euro.

Dopo 10 anni, un altro errore di conio è stato riscontrato in queste monete: nel 1989, periodo in cui la 5 lire era entrata nella “fase finale” della propria “carriera” per i già citati motivi legati all’inflazione, questo diverso, corrispondente al timone che risulta essere capovolto rispetto all’altro lato. In questo caso il valore è sensibilmente più alto rispetto ad una qualsiasi emissione che non vale più di 5 euro, in quanto una 5 lire del 1989 col timone rovesciato vale fino a 35 euro se in condizioni eccellenti.