Pace Fiscale 2023, ecco quali cartelle esattoriali saranno annullate

A poche settimane dalla necessità di sviluppare una linea economica su tutti i fronti da parte del nuovo esecutivo controllato da Giorgia Meloni, iniziano a trasparire diversi dettagli important in merito alle misure da adottare per fronteggiare la crisi economica, legata all’inflazione, ed al ruolo europeo e politico del nostro paese, che da sempre deve fare i conti con l’evasione fiscale, causata anche da un sistema di diseguaglianze piuttosto importante. Anche la coalizione che ha vinto le elezioni, che ha all’interno del programma una forte politica di riduzione ed alleggerimento dello sgravio fiscale, andrà incontro a quella che viene definita “pace fiscale”, ossia la riduzione parziale o totale del carico di imposte legate a contesti particolari.

Pace Fiscale 2023, ecco quali cartelle esattoriali saranno annullate

Si tratta per ora di proposte che potrebbero essere modificate nel corso delle settimane ma il programma del governo prevede:

Molto importante la proposta legata alle cartelle esattoriali non pagate dal  2000 al 2015, di importo fino a mille euro il progetto prevede quello che in gergo si chiama stralcio: la cancellazione del debito senza contraccolpi per “l’evasore”. Per tasse non pagate superiore a 3000 euro è previsto il tradizionale pagamento dell’intera imposta originaria, maggiorata, però, solo del 5 per cento (al posto di sanzioni e interessi) e diluita automaticamente in 10 anni.

Prevista anche rateizzazione automatica per 10 anni delle cartelle di importo superiore ai 3mila euro, con applicata una maggiorazione del 5% per sostituire sanzioni e interessi.

Probabile anche l’introduzione di una forma di agevolazione in ambito delle tasse, ad esempio concepite in base alla presenza di più componenti nel nucleo familiare (più persone ne fanno parte, meno tasse si pagano).

La Premier non sembra intenzionata ad adottare il sistema della Flat Tax ossia la riduzione della tassazione progressiva Irpef, caldeggiata dagli alleati di governo, mentre è maggiormente accettabile una tassa Irpef più leggera, ossia l’imposta sulla persona fisica.

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