Attenzione alla Truffa del Si: ecco in cosa consiste

Le truffe telefoniche, purtroppo, sono all’ordine del giorno. Tra le ultime è possibile citare la cosiddetta truffa del sì. In cosa consiste? Nelle prossime righe di questo articolo, puoi scoprire di cosa si tratta e, soprattutto, come difenderti.

Truffa del sì: in cosa consiste

La truffa del sì è un espediente che prevede il contatto della vittima da parte di un call center. Alla persona contattata viene fatta una domanda che nulla ha a che fare con l’attivazione di contratti (p.e. “Lei è il signor xxxx?”). La risposta affermativa viene registrata e successivamente isolata per essere utilizzata con lo scopo di attivare un contratto luce-gas all’insaputa totale del titolare effettivo.

Gli esperti delle associazioni di consumatori hanno messo in primo piano il fatto che i casi di questa truffa sono aumentati notevolmente con l’approssimarsi della fine del mercato tutelato dell’energia. Si avvicina infatti uno scenario in cui la concorrenza tra le compagnie sarà ancora più agguerrita.

Alla luce di ciò, si rivolgono a delle agenzie esterne che hanno il compito di acquisire contratti. Queste realtà, all’insaputa dei colossi che si affidano a loro, mettono in atto espedienti come quello sopra descritto, che sono delle vere e proprie truffe.

A questo punto, è naturale farsi domande su come difendersi. La prima cosa da evitare – parliamo di un consiglio valido anche quando si parla di altre truffe – è dare i propri dati anagrafici.

Inoltre, è importantissimo, a meno che non sia stata inviata consapevolmente una richiesta di portabilità ad altro operatore, evitare di fornire il codice POD e il PDR. Questi ultimi sono i codici che identificano in maniera univoca l’impianto di fornitura dell’energia elettrica e quello del gas.

Un altro consiglo molto utile per difendersi da queste truffe prevede il fatto di non dare mai telefonicamente il proprio codice fiscale. Si tratta di un dato sensibile che non dovrebbe mai essere comunicato nell’ambito di chiamate vocali.

Inoltre, a meno che non si abbia certezza assoluta in merito all’identità del proprio interlocutore, è fondamentale non dare mai l’IBAN. Per scrupolo, se si hanno sospetti sulla persona che c’è dall’altra parte del telefono, è consigliabile evitare di rispondere alle domande con “Sì”. Molto meglio è utilizzare risposte come “Siamo noi”.