Attenzione all’ISEE: non fare questi tre errori

L’indicatore della situazione economica equivalente, chiamata semplicemente ISEE è una sorta di indicatore che calcola la situazione economica di un nucleo familiare, tenendo in considerazione il reddito, il patrimonio mobiliare e immobiliare e tutta una serie di fattori. Il documento ISEE è indispensabile per l’ottenimento di diversi bonus ed in generale per determinare il “quadro” generale di una condizione familiare.

Gli errori da evitare

Da qualche anno l’INPS ha cambiato le modalità di presentazione e presa in carico dei modelli ISEE, delimitando anche in maniera precisa i tempi:

  • Entro il 2° giorno lavorativo successivo all’acquisizione dei dati dell’Agenzia delle Entrate, l’INPS calcola l’ISEE e lo rende disponibile per il rilascio che avviene entro 10 giorni lavorativi,
  • Entro 4 giorni lavorativi, i soggetti che hanno acquisito la DSU, provvedono ad inviare i moduli per via telematica attraverso il nuovo sistema ISEE INPS,
  • Entro il quarto giorno lavorativo successivo alla ricezione dei dati autodichiarati vi è l’acquisizione dei dati dell’anagrafe tributaria da parte del sistema informativo ISEE.

Il richiedente può ottenere l’ISEE presso il portale dell’INPS, al Comune oppure tramite un Caf/Patronato. Tuttavia quali sono gli errori più comuni, nonchè quelli da evitare?
Generalmente c’è una tendenza ad apporre il reddito errato, visto che nella richiesta va specificato quello dei due anni precedenti alla richiesta.
Un altro errore comune è omettere le assistenze previdenziali già percepite, come bonus e assegni di maternità, così come l’omissione del proprio conto corrente.

Si può tuttavia rimediare: se ad esempio manca la Certificazione Unica, mentre per altri errori è consiglabile chiedere al Caf/Patronato in questione che può rettificare la richiesta oppure, in caso di errore da parte del richiedente presentare un quadro FC8 – ISEE integrativo con i dati corretti, entro 10 giorni dalla prima richiesta.