Bitcoin, nuovo crollo: che succede?

Non si è “rialzato” dopo il tanto chiacchierato tweet di Elon Musk che ha di fatto “mollato” il proprio supporto (e quello delle sue aziende) a Bitcoin, la principale criptovaluta che detiene la maggioranza della capitalizzazione del mercato, anzi di recente la valuta sviluppata nel 2009, dopo un proseguo di 2021 piuttosto positivo, è stata fortmente influenzata proprio dalla posizione del magnate sudafricano ma anche dall’andamento del mercato.

Capitalizzazione giù

Per la prima volta dal 2018 inoltre la capitalizzazione di Bitcoin è scesa sotto il 40 % dell’intero mercato, nella fattispecie poco meno del 39 %, il terzo peggiore dato dalla storia della criptovaluta in questione, a favore di altre come Ethereum. Il valore di Bitcoin non supera al giorno d’oggi i 43mila dollari statunitensi, anche perchè si fa sempre più insistente la voce che vedrebbe Musk vendere anche i capitali correnti in Bitcoin che tutt’ora detiene.

Bitcoin, la situazione

Attualmente Tesla, una delle principali aziende di Musk, non ha ancora venduto alcun Bitcoin e non è comunque certo che lo farà nel prossimo futuro: l’ipotesi più realistica è quella di un continuo supporto alle criptovalute seppur favorendo quelle ad impatto ambientale minore (come Cardano). Tra gli investitori c’è comunque una certa apprensione anche se è bene ricordare che non esiste il solo Musk ad “influenzare” il mercato, come evidenzato pochi giorni fa. La soglia d’allarme per vendere secondo molti si trova sotto ad una valutazione di 38mila dollari per singolo Bitcoin, soglia decisamente lontana anche allo stato attuale.