Carte prepagate da non utilizzare: ecco quali sono

Siamo oramai totalmente abituati alla presenza delle carte prepagate, definite anche carte di debito sia per l’utilizzo online, ma anche presso i negozi fisici, sia per il fattore comodità nonchè di sicurezza. Tutte le prepagate infatti utilizzano il circuito Visa o Mastercard per le ultime normative europee devono offrire un livello di sicurezza concretizzate in messaggi di conferma e notifiche al momento di acquisti, sia offline che online. E’ molto facile farsi “spiazzare” dalle numerose tipologie di prepagate: quali sono quelle meno consigliabili?

Quelle da non scegliere

Prima di tutto è importante valutare bene cosa ci occorre: all’apparenza sono tutte uguali ma in realtà tutte hanno diverse peculiarità che le rendono maggiormente adatte ad un utilizzo piuttosto che ad un altro. Alcune hanno costi di ricarica più elevati, altre garantiscono il passaggio di denaro attraverso vari sistemi ed altre ancora sono indicate maggiormente per viaggiare o per trasferire denaro.
Il concetto di prepagata in Italia è nato con la Postepay, che ha fatto la propria apparizione nei primi anni 2000 e rappresenta ancora oggi una delle carte più utilizzate in assoluto.
Nonostante la buona integrazione con l’applicazione, la Postepay anche nella sua versione “Evolution” (dotata di IBAN) è considerabile troppo “standard” nel mercato delle prepagate, ossia senza particolari peculiarità per essere preferita rispetto ad altre, anche se il plafond non è tra i più bassi, presenta dei costi in fase di prelievo mediamente alti, oltre a non essere totalmente gratuite (la Evolution ha un costo annuale).
Opportuno rivolgersi verso alternative più complete e moderne come Hype e YAP (ottenibili anche dai minorenni) che sono anche totalmente gratuite nelle loro versioni “base”, anche se presentano dei plafond non particolarmente alti.