Cattivo pagatore? Puoi richiedere un prestito, ecco come

A volte, per colpa di alcuni ritardi accumulati durante la restituzione di un finanziamento, o per un prestito restituito in ritardo, si può finire nella lista dei cattivi pagatori.

Questo rende molto più difficoltoso poter richiedere un nuovo prestito in caso di una spesa improvvisa, ma non impossibile. Anche un cattivo pagatore può richiedere un prestito ma vengono richieste garanzie e clausole più stringenti rispetto alla norma.

Chi è il cattivo pagatore?

Un prestito prevede una restituzione della somma ricevuta con l’aggiunta di un tasso di interesse, tramite delle rate che corrispondono a tempi precisi, che non sempre, chi vive momenti di difficoltà economiche, riesce a sostenere.

Basta poco per restare indietro di un 2-3 rate. Davanti a questa situazione si viene segnalati come cattivi pagatori e iscritti nei sistemi di informazione creditizia (CRIF) o nella Centrale rischi della Banca D’Italia, database che funzionano come centri di controllo in cui sono inseriti tutti i dati dei finanziamenti richiesti dai singoli individui.

L’ente finanziario che deve concedere il prestito controlla questa banca dati prima di decidere se dare o meno un prestito.

Per quanto tempo si resta cattivi pagatori? Il tutto dipende dalla gravità del ritardo avuto nella restituzione delle rate del prestito:

  • Ritardo del pagamento di 1-2 rate: cancellazione dopo 12 mesi dalla regolarizzazione delle stesse, a patto che le altre rate siano state regolate nei tempi giusti
  • Ritardo del pagamento di 3 o più rate cancellazione dopo 24 mesi dalla regolarizzazione delle stesse, a patto che le atre rate siano state regolate nei tempi giusti
  • Prestiti non rimborsati e grave morosità: 36 mesi dall’estinzione del debito

Al trascorrere di queste tempistiche si viene cancellati dalla banca dati dei cattivi pagatori.

Quali prestiti può richiedere il cattivo pagatore?

Il cattivo pagatore ha un elevato rischio di insolvenza, ma questo non vuol dire che non può comunque richiedere un prestito. Vediamo alcune tipologie che possono essere richieste.

Prestito con cessione del quinto

Per poter richiedere questo prestito bisogna essere lavoratore dipendente a contratto a tempo indeterminato oppure un pensionato, questo perché, il rimborso delle rate avviene direttamente prelevando le rate dallo stipendio o dalla pensione, nella misura di un quinto. A versare le rate del prestito ci pensa il datore di lavoro o l’Istituto di previdenza.

La banca o la società finanziaria che concedono il prestito chiedono comunque alcune garanzie: il debito va estinto entro la data di scadenza del contratto di lavoro. Di solito il TFR maturato del dipendente è preso in considerazione come garanzia in caso di eventuale perdita del lavoro o altro problema.

In molti casi viene chiesta anche la sottoscrizione di un’assicurazione obbligatoria di rischio vita/lavoro che copra l’intero importo dovuto oltre che il TFR.

Prestito con delega o doppio quinto

Se si ha già attivo un prestito con cessione del quinto e si necessita di nuovo liquidità, è possibile richiedere ulteriore credito che potrà incidere al massimo per un altro quinto sullo stipendio o la pensione. Il totale massimo sottratto in busta paga o dalla pensione sarà del 40%.

Sarà necessario accordarsi col proprio datore di lavoro, poiché il prestito delega può essere attivo solo con convezione tra Istituto di credito e datore di lavoro, che potrebbe anche rifiutare.

Prestito cambializzato

Il prestito cambializzato cattivo pagatore può essere richiesto con facilità ed è un tipo di finanziamento non finalizzato. Per la restituzione bisogna firmare cambiali mensili che corrispondono alla copertura delle rate. La banca o la finanziaria accettano questo sistema poiché con la cambiale possono rivalersi sui beni e farli pignorare nel caso in cui non si riesce a pagare gli importi. In caso di insolvenza non si viene segnalati nei sistemi di informazione creditizia, ma si viene direttamente pignorati.

Le cambiali hanno scadenza mensili e possono durare massimo 10 anni, l’importo non cambia e il tasso è sempre fisso. A titolo di garanzia viene richiesto: TFR in caso si è dipendenti; assicurazione sulla vita di almeno 2 anni se si è autonomi, mentre in caso di neo-assunzioni, occorre anche una seconda firma a garanzia.

Prestito con fidejussione

Questo tipo di prestito può essere richiesto se si ha una persona che è pronta a garantire al posto nostro. La fidejussione è una garanzia per la banca o la finanziaria, in quanto un soggetto terzo fa da garante (o fideiussore), facendo fronte agli obblighi in caso di impossibilità del pagamento delle rate pattuite.