Elon Musk contro Bitcoin, ecco perchè

Il “crollo” del valore dei Bitcoin verificatosi dopo un momento positivo per la principale criptovaluta ha sicuramente messo in allarme numerosi investitori ed addetti ai lavori, visto che in poco più di 24 ore questa valuta ha perso oltre il 15 % del valore che aveva solo pochi giorni fa, che aveva superato ampiamente i 55mila dollari per singolo Bitcoin.
Tra le cause principali di questa riduzione, secondo molti, è stata la dichiarazione di Elon Musk, magnate e proprietario di svariate aziende all’avanguardia come Tesla, che di fatto ha “tagliato fuori” il sistema Bitcoin dalle modalità di pagamento utili per acquistare i suoi prodotti.

Bitcoin senza Elon Musk, ecco perchè

Una personalità così influente ha sicuramente avuto il suo peso, sopratutto in un ambito così particolare come quello delle criptovalute ha avuto sicuramente influenza, sopratutto quando lo stesso Musk ha additato a motivazoni green come quelle principali per abbandonare il supporto a Bitcoin. Infatti il cosiddetto mining per “scovare” i Bitcoin richiede sempre più energia, e secondo il magnate statunitense questo non sarebbe più sostenibile dal punto di vista ambientale. Musk ha infatti dichiarato: “Siamo preoccupati per il rapido aumento dell’uso di combustibili fossili per l’estrazione e le transazioni di bitcoin, in particolare di carbone, che ha le peggiori emissioni di qualsiasi combustibile“.

Cosa c’è di vero?

In realtà il “crollo” del valore dei Bitcoin che nel corso delle ore ha in parte recuperato quello perso, era già stato parzialmente predetto alcuni esperti, essendo oramai anche la criptovaluta correlata alle economie tradizionali che affrontano in gran parte una profonda crisi. Musk in realtà non ha chiuso totalmente le porte alle criptovalute, visto il profondo supporto a Dogecoin, valuta nata per scherzo ma che ha poi “preso piede” dal 2013.
In molti hanno inoltre sostenuto che le motivazioni dietro al “dietrofront” di Musk in merito a Bitcoin sia più “strategico” che altro, anche perchè ciò che consuma realmente parecchia energia non è il mining in se ma la funzione proof-of-work necessaria per garantire il corretto funzionamento di Bitcoin.