Prestiti per Partita Iva e imprese, come richiederli?

Le partite Iva e gli autonomi hanno sempre molta difficoltà a richiedere i prestiti e accedere al credito, in quanto, a differenza dei dipendenti che godono della busta paga come garanzia, non hanno modo di dare la certezza di un reddito mensile sicuro e sempre uguale.

Ma, sono molti gli istituti bancari e finanziari che mettono a disposizione i prestiti per le partite Iva, per ottenerli bisogna conoscere i requisiti e le modalità di accesso. Approfondiamo un po’ meglio il discorso.

Chi può richiedere i prestiti partita Iva?

Per lavoratori autonomi si intendono tutte quelle persone che lavorano per conto proprio senza busta paga e con partita Iva, nello specifico:

  • commercianti;
  • artigiani;
  • liberi professionisti;
  • ditta individuale;
  • Chi lavora per società di persone Sas e Snc

Anche se con qualche difficoltà, banche e istituti finanziari offrono del credito ai lavoratori autonomi, vediamo quali sono le garanzie richieste e le modalità per ottenere il finanziamento.

Come funzionano i prestiti per lavoratori autonomi?

Questa tipologia di prestito non prevede alcuna garanzia reddituale, si tratta di un prestito senza busta basta, anche se il lavoratore autonomo può offrire un reddito adeguato in base alla richiesta fatta.

Una banca richiede come garanzia la presentazione del CUD che attesti il reddito degli anni precedenti e di quello in corso, ma quando il reddito non può essere considerato sufficiente vengono richieste delle soluzioni complementari o alternative per soddisfare le richieste della banca.

Tra queste ci sono:

  • Firma di un garante
  • Prodotti finanziari
  • Sottoscrizione di cambiali
  • Ipoteca immobiliare

Se un lavoratore autonomo che chiede un prestito risulta protestato, ottenere il credito diventa molto più difficile.

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Firma del garante: una persona mette una seconda firma sul prestito, solitamente è un familiare o un amico che assicura il pagamento delle rate in caso il richiedente non provveda.

Prodotti finanziari: se si è in possesso di pacchetti azionari o altri prodotti finanziari, questi possono essere usati come soluzione alternativa e tornare utili in caso di scarsa liquidità.

Cambiali: vengono utilizzate raramente dalle banche e dagli istituti finanziari, anche se funzionano bene come garanzia.

Ipoteca sull’immobile: se il proprietario ha una casa o un altro tipo di immobile, può essere usato come garanzia ipotecandolo.

Fondo garanzia statale e micro credito per imprese e professionisti

Lo Stato italiano promuove un fondo di garanzia destinato alle aziende PMI, agli autonomi e ai professionisti per ottenere un finanziamento utile all’avvio dell’attività o per consolidare quella già avviata.

Grazie all’assenza di rischio di insolvenza, le banche convenzionati con lo Stato offrono del credito a tassi agevolati, un po’ più bassi rispetto a quelli di mercato.

Sul sito destinato al fondo garanzia statale, si trova anche una sezione dedicata al micro-credito, ovvero, per i prestiti fino a 25.000 euro per professionisti e piccole attività.

Prestiti per lavoratori autonomi protestati o iscritti al Crif

I lavoratori autonomi protestati o segnalati al Crif hanno vita più difficile per richiedere un prestito, ma non è del tutto impossibile. Sappiamo che i lavoratori dipendenti protestati possono accedere al credito grazie alla cessione del quinto.

Ma come possono fare i professionisti, i commercianti, gli artigiani e le p.iva? Utilizzando una delle garanzie di cui abbiamo parlato nel paragrafo precedente, ovvero: presentando un garante che firmi il prestito, questo deve avere un reddito, deve avere un passato senza segnalazioni o altri prestiti pendenti. La seconda soluzione è quella dell’ipoteca sull’immobile di proprietà.