Vecchie monete del Vaticano: se hai queste puoi diventare ricco

Da sempre il Vaticano fa un po’ “storia a se”, in pressochè tutti gli ambiti, visto che il valore simbolico e politico della piccolissima città stato presente all’interno della Capitale ha una grande valenza anche in ambito economico.
Del resto la storia del nostro paese ed in generale dell’Europa ha sempre dovuto fare i conti con quello che è considerabile ufficialmente il simbolo della Chiesa cattolica che ha mantenuto sempre una certa indipendenza anche economica, seppur correlata con il resto d’Italia, come si nota anche dalla storia delle monete del Vaticano.

Vecchie monete del Vaticano

Nella seconda metà del 1800 l’allora Stato Pontificio ha utilizzato le lire, anche se non ha coniato monete fino ai patti lateratensi del 1929 che hanno tra l’altro permesso al Vaticano di ritornare a coniare monete fino al 2002: il valore di queste monete era pari a quello delle vecchie lire italiane.
Particolarmente interessanti le 5 lire risalenti alla prima metà del 20esimo secolo, il cui valore minimo è di circa 25 euro in condizioni buone, fino a 100 in Fior di Conio.

Euro Vaticani

Nonostante la Città del Vaticano non faccia parte dell’Euro Zona, a partire dal 2002, dopo un accordo con l’Unione Europea firmato ha iniziato a coniare i propri euro presso l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato in maniera analoga a quanto avvenuto nel resto d’Italia.
Particolarmente interessanti gli euro vaticani commemorativi, come quelli emessi nel 2005 in occasione della ventesima Giornata Mondiale della Gioventù, in un numero molto limitato di esemplari (100.000). Il valore di questa moneta è di 250 €.