Non lasciare troppi soldi sul conto corrente: ecco cosa può accadere

Non lasciare troppi soldi sul conto corrente può essere una scelta saggia: se vuoi capire cosa può accadere, in questo articolo spiegheremo perché lasciare troppi soldi sul conto corrente può essere in un certo senso rischioso. Sia che si tratti di qualche migliaio di euro, o di qualche decina, o magari di centinaia di migliaia di euro, lasciare troppi soldi sul conto può presentare dei rischi.

Non lasciare troppi soldi sul conto corrente: ecco cosa può accadere

Un tempo quando una banca entrava in crisi lo stato interveniva per tutelare i correntisti tramite un fondo pubblico costituito con i fondi dei contribuenti. Oggi questa garanzia non esiste più e la banca deve ripianare i propri debiti attraverso le risorse proprie, dei suoi azionisti, dei suoi investitori, degli obbligazionisti, e può attingere ai risparmi dei suoi correntisti eccedenti i 100.000 euro. Questo significa che è di fondamentale importanza tenere il proprio conto corrente al di sotto di questa soglia per evitare ogni prelievo dal proprio conto in caso di fallimento dell’istituto bancario.

Finché l’Italia resterà nell’Unione Europea l’inflazione non potrà mai superare il tetto del 2%, ma in termini reali questo potrebbe non essere del tutto rispettato. Lasciando i propri soldi fermi sul proprio conto corrente sul medio-lungo termini si ha una perdita del potere d’acquisto del proprio denaro. Per evitare che con i propri soldi si possano acquistare sempre meno beni col passare del tempo, l’ideale è investire qualcosa in beni a basso rischio come titoli di Stato e obbligazioni. Se avete una giacenza superiore ai 5mila euro, poi, il vostro conto sarà soggetto all’imposta di bollo di circa 35 Euro, circa il 7 per mille. A quel punto si consiglia di investire il proprio denaro in strumenti finanziari per i quali l’imposta di bollo è dello 0,2%.

C’è poi sempre il rischio del prelievo forzoso dal conto corrente. In questo periodo storico i rischi arrivano principalmente da due fronti. Il primo è il pignoramento dal conto corrente in caso di cartella esattoriale in arrivo dall’agenzia delle entrate. Il conto corrente diventa praticamente inutilizzabile se non estinguete il debito entro 60 giorni dall’arrivo della cartella oppure se non chiedete una rateizzazione del debito. Il secondo spettro, molto presente in questo periodo di crisi economica dovuta alla gestione della pandemia, è quello di una patrimoniale, che in Italia è arrivata per l’ultima volta nel 1992 e fu del 6 per mille.