Retaggio di un’epoca molto lontana tecnologicamente, i gettoni telefonici non sono più utilizzati da qualche decennio e rappresentano alla perfezione il rapido evolversi delle tecnologie legate alla telefonia che hanno radicalmente cambiato il nostro modo di telefonare: oggi sarebbe inconcepibile utilizzare le oramai vetuste cabine telefoniche per chiamare qualcuno, con l’utilizzo assuduo degli smartphone moderni.
Gettoni di valore
Per questo i gettoni sono praticamente sconosciuti sopratutto ai più giovani, ma possono costituire un importante cimelio per ricordare il nostro passato, ma anche per guadagnare qualcosa: esattamente come per le tradizionali monete, alcuni gettoni sono estremamente rari:
Il primo gettone in assoluto realizzato ed utilizzato in Italia è quello della STIPEL, l’antesignana della Sip, che nel 1927 realizzò per la prima volta il gettone da utilizzare per le telefonate: oggi vale una cifra che si aggira tra gli 60 e gli 85 euro.
Tuttavia bisognerà aspettare il dopoguerra, precisamente il 1959 per riscontrare un’ampia diffusione dei gettoni che verranno prodotti fino agli anni 80, e teoricamente sul mercato fino al 2001, quando furono definitivamente “mandati in pensione” in favore delle schede telefoniche, già molto diffuse all’epoca, in vista di un “boom” dei cellulari.
Successivamente i gettoni furono realizzati con differenti numerazioni, come i 7803 che a seconda della conservazione valgono tra i 10 ed i 20 euro, mentre i 7809, tra le serie più numerose, solitamente non superano i 10 euro cadauno, discorso analogo per i gettoni recanti le cifre 7905. Se in cattive condizioni questi non valgono più di un euro.
Serie come 6504, 7110, 7304, 7412, 7704 sono decisamente più rare e per questo la vautazione in caso di ottime condizioni sale in maniera sensibile fino a raggiungere i 40-50 euro.