Hai i 5 centesimi del 1861? Pazzesco, ecco quanto valgono

Quanto valgono i 5 centesimi del 1861? Se stai leggendo queste righe, molto probabilmente te lo stai chiedendo. Nelle prossime righe di questo articolo, puoi trovare diverse informazioni preziose su questa moneta risalente all’anno dell’unità d’Italia.

5 centesimi di Vittorio Emanuele II: quanto valgono oggi?

Il bello della numismatica riguarda il fatto che, quando la si nomina, si inquadra una possibilità per fare un meraviglioso viaggio nella storia. Le monete antiche, infatti, ci ricordano i tempi che furono e ci permettono, per esempio, di scoprire aneddoti speciali.

Come ben si sa, però, le monete antiche permettono anche di guadagnare. Tra le lire del XIX secolo esistono tantissimi riferimenti utili in merito e uno di questi riguarda i 5 centesimi del 1861, detti anche 5 centesimi di Vittorio Emanuele II.

Non a caso, sul dritto è presente il mezzo busto del re sabaudo, il primo dell’Italia unita e l’ultimo del Regno di Sardegna. Attorno al suo volto, il cui profilo è rivolto verso sinistra, è circondato dalla scritta Vittorio Emanuele II re d’Italia. Il verso, invece, presenta al centro il valore della moneta e l’anno di conio, circondati da una corona in alloro.

Con un diametro di 25 mm e un peso pari a 5 grammi, questa moneta ha un valore che dipende da diversi fattori. Il principale riguarda senza dubbio lo stato di conservazione. Il massimo possibile è il fior di conio, che indica una moneta che praticamente non ha circolato.

Nel caso di questi 5 centesimi, si parla di un valore – parliamo sempre del fior di conio – che si aggira attorno ai 150 euro (monete classificate con la dicitura rarità C). Un altro aspetto da considerare quando si parla di questa moneta riguarda l’esistenza di una variante senza il nome dell’incisore Giuseppe Ferraris. Tale caratteristica è rimasta dubbia fino al 2006 per via del suo riscontro soprattutto in monete estremamente usurate.

Un’ulteriore variante, invece, si differenzia per via delle dimensioni, che sono maggiori, e per aspetti relativi alla raffigurazione della testa del re. Proseguendo con le informazioni relative a questa moneta, facciamo presente che è stata coniata dal 1861 al 1867, con una tiratura massima di 210milioni nel 1861 e una minima di 3,8.

Per quanto riguarda i riferimenti per venderla – validi anche per le altre monete e banconote – è bene specificare che è il caso di rivolgersi a siti specializzati, onde avere la garanzia di una valutazione corretta dei singoli pezzi da parte di periti esperti.