La cosiddetta Patrimoniale “scatta” all’ultimo giorno di ogni anno: si tratta di un provvedimento fiscale di applicazione di un’imposta sul patrimonio di un contribuente, che non si calcola sul guadagno della singola persona ma sul “patrimonio” che possiede, e da qui il nome, e si applica indifferentemente sui beni mobili ed immobili.
Perchè la patrimoniale?
Il debito del nostro paese di fatto obbliga lo stato a creare misure come la patrimoniale per rientrare almeno parzialmente nelle spese, sopratutto dopo mesi difficili per l’economia a causa del Covid-19. L’Italia è anche tra i paesi dove c’è un evasione di tasse particolarmente elevata, ecco perchè la creazione di un’imposta come la patrmoniale esiste da molti anni.
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Imposta di bollo su libretti di risparmio
Il pagamento di questa imposta si concretizza in modo effettivo anche su conti correnti, conti depositi, buoni fruttiferi e simili: in sostanza si paga una tassa annuale, nella fattispecie in una vera e propria imposta di bollo che si applica anche sui libretti di risparmio, da molti decenni una dei modi più consolidati per far fronte a misure come la patrimoniale.
Il Decreto Legge n. 611 del 6/12/2011, valido dal gennaio 2012 ha “costretto” gli utilizzatori di libretti postali a pagare l’imposta di bollo dal valore di 34,20 € per le persone fisiche, ossia i titolari del libretto postale (stessa cifra anche per i minori di 18 anni), mentre la somma per chi rappresenta società o enti è di 100.00 €.