Quadri di valore: ecco i più pagati

Quadri di valore: quali sono i più pagati? Farsi domande in merito è cruciale se si ha intenzione di investire in modo intelligente. La diversificazione, infatti, è uno dei suggerimenti più importanti che vengono dati.

Nelle prossime righe, scopriamo assieme su quali opere d’arte pittorica è opportuno puntare.

Quadri: su quali è meglio puntare al momento?

Quali sono i quadri di valore più pagati in questo periodo? Interessante a tal proposito è chiamare in causa i suggerimenti di Catawiki, sito verticale sul mondo del collezionismo che, tra i vari ambiti, considera anche la pittura.

A detta dei suoi esperti, tra gli artisti sui quali vale la pena investire c’è Michael Dotson, i cui quadri sono noti per un motivo soprattutto: la riproduzione, con colori acrilici, delle figure reinterpretate dei personaggi Disney. Oggi come oggi, quando si parla della quotazione  delle sue opere si chiama in causa una cifra compresa tra i 2000 e i 6000 euro, numeri che, a detta degli esperti, sono destinati ad aumentare.

Proseguendo con i consigli di Catawiki per chi è alla ricerca di quadri di valore sui quali investire, un doveroso cenno deve essere dedicato alle opere di Katherine Bernhardt.

Questa artista è nota per il fatto di dipingere quadri di grandi dimensioni e incentrati su oggetti e prodotti di uso quotidiano, dalla frutta fino alle sigarette.

Guardando invece ai grandi classici dell’arte pittorica e ai dati di Deloitte in merito alle opere battute all’asta alle cifre più alte nel 2019, troviamo quadri di Claude Monet, in particolare I Covoni, un’opera risalente al 1890, e dipinti di Robert Rauschenberg e di Cézanne.

Nell’elenco delle opere più pagate all’asta – stiamo sempre parlando di ambito pittorico – nel 2019 troviamo anche un Picasso. Un collezionista è riuscito, due anni fa, a portarsi a casa per oltre 50 milioni di dollari la sua Femme au Chien.

Anche se si tratta di dati di due anni fa, parliamo di grandi nomi il cui appeal sui collazionisti non tramonta mai. Questo vale soprattutto in un periodo che vede i gestori di patrimoni sottolineare l’importanza di includere nell’ambito dell’offerta dei servizi proposti al mercato tutto quello che riguarda i beni artistici che, come sottolineato dagli operatori del settore interpellati da Deloitte, vengono acquistati non solo per investimento ma anche per passione.