Il tema pensioni fa discutere sempre parecchio nel nostro paese, che in pressochè ogni situazione risultano sempre troppo basse, se non addirittura “troncate”.
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Esattamente come ogni aspetto dell’economia di ogni singolo paese le pensioni sono soggette a fattori molto impattanti come l’inflazione, ossia la perdita del potere d’acquisto della valuta, il che comporta una maggiorazione delle pensioni nei casi più gravi.
L’inflazione che si è praticamente arrestata nel corso del 2020 sopratutto a causa del Covid, ha contribuito a risalire nel corso della prima parte del 2021.
Pensioni in aumento nel 2022?
Per quanto riguarda il 2022 le pensioni subiranno un aumento sensibile ma comunque percepibile, pari all’1,7 % rispetto allo scorso anno, proprio per adeguare l’importo in base al sistema della perequazione, che rappresenta meccanismo usato per adeguare le pensioni all’inflazione rivalutando i trattamenti pensionistici.
Gli aumenti non riguarderanno tutti i pensionati nello stesso modo: il governo Draghi ha infatti deciso di rispolverare il sistema a scaglioni, quindi l’1,7 % infatti interesserà chi percepisce una pensione inferiore a 2.062,32 euro.
Per chi percepirà cifre maggiori, l’aumento sarà presente ma in misura minore, quindi chi percepisce più di 2500 euro al mese subirà un aumento pari al 77 % del già citato 1,7 %, quindi il 1,309%.
Altri aumenti
Anche la pensione di vecchiaia non potrà essere inferiore a 702,16 euro mensili, sempre per il già citato discorso relativo alla perequazione, mentre la pensione sociale subirà un aumento analogalmente definito, da 460,28 a 468 euro. La pensione anticipata non potrà essere inferiore a 1.310,69 euro al mese.
Il sistema della perequazione viene calcolata nell’arco di tempo che va da gennaio fino a settembre, mentre per gli ultimi mesi viene effettuato un nuovo calcolo, come a “tirare le somme”.