Aumento prezzi del Bancomat: ecco le nuove tariffe

Carte e bancomat rappresentano il presente ma sopratutto il futuro per l’economia, e trattandosi di una trasformazione che riguarda praticamente tutti, visto che ogni tipologia di cittadino deve utilizzare il denaro, questo processo di cambiamento risulta essere in pieno svolgimento, ma non è facile comprendere esattamente ogni step, visti gli eventi politici, economici e sociali che negli ultimi decenni hanno coinvolto l’Europa, le Americhe ed il resto del mondo.

Digitalizzazione

Ciò risulta particolamente evidente negli ultimi anni, anche osservando le politiche italiane, che riflettono quelle europee: l’importo massimo di contanti si è ridotto già diverse volte nel giro di pochi anni, e dal 1° gennaio 2022 qualsiasi transazione monetaria superiore ai 999,99 euro dovrà essere effettuata esclusivamente tramite un metodo tracciabile, come bancomat, carte, bonifici e qualsiasi altra forma di pagamento elettronico.

L’intenzione portata avanti da la quasi totalità dei paesi occidentali, è quella di ridurre la quantità di transazioni con il denaro liquido, che viene utilizzato anche per foraggiare il lavoro nero, contribuendo ad aumentare l’evasione fiscale.

Aumento prezzi del Bancomat: ecco le nuove tariffe

Il maggiore utilizzo di moneta elettronica ha avuto anche un effetto sugli istituti di credito che hanno dovuto adattarsi ai tempi: meno filiali e molto più homebanking per rientrare almeno parzialmente nei costi. La chiusura progressiva delle filiali infatti è divenuta necessaria per molte banche per una questione economica, visto che molte operazioni bancarie possono essere oramai svolte anche attraverso il proprio computer o smartphone.

Questo ha contribuito ad aumentare le commissioni in fase di prelievo perchè, molto banalmente, le banche devono trarre un guadagno costante per poter continuare ad esistere.

Già nel corso del 2021 abbiamo assistito ad un incremento dei costi di commissione pari a quasi il 10 % rispetto all’anno prima, e tutto fa pensare che il trend continui in tal senso: nonostante le rassicurazioni del governo le nuove tariffe potrebbero aumentare fino a 2 euro per commissione “fissa”, per quanto riguarda i prelievi effettuati da un istituto di credito differente da quello proprietario.