Banconote, l’addio è ufficiale: ecco quali cambieranno

Le banconote costituiscono, assieme alle monete, una delle più tangibili forme di denaro in assoluto, status che verrà mantenuto con tutta probabilità anche per i prossimi decenni, nonostante il trend diffuso che vede il “denaro liquido” venire sostituito con sempre maggior frequenza ed incidenza dalla moneta elettronica.

Per molti contesti infatti bonifici, carte e bancomat sono ritenuti più adatti, ma una larga fetta della popolazione europea ed italiana utilizza sopratutto il contante, che nel corso degli ultimi decenni ha subito più di qualche modifica concettuale ed estetica.

Modifiche

Prendendo in esame l’euro, la valuta più “giovane” e sicuramente tra le più diffuse, visto che viene utilizzata da oltre 320 milioni di cittadini europei, le banconote hanno iniziato ovviamente a diffondersi a partire dal 2002, assieme alle monete.

Le banconote hanno subito già un netto restyling a partire dal 2013, anno in cui ha iniziato ad essere realizzata la serie Europa, ossia quella che utilizziamo abitualmente, che apporta delle modifiche estetiche, nuovi sistemi di sicurezza anti contraffazione ma che sostanzialmente ha mantenuto i medesimi colori e le medesime dimensioni.

banconote

Banconote, l’addio è ufficiale: ecco quali cambieranno

La seconda serie delle banconote ha messo in evidenza un’altra necessità, ossia di ridurre il numero di banconote dall’elevato valore, come le 500 lire che di fatto non sono più realizzate da quasi un decennio. Nonostante non siano state tra le più contraffatte, queste sono utilizzate sopratutto da parte della criminalità organizzata e per altri affari illegali.

La presidente della Banca Centrale Europea ha già ufficializzato l’intenzione di sostituire gradualmente l’attuale serie Europa con altri modelli di banconote a partire dal 2024, e molto probabilmente anche il numero di banconote da 200 euro, attualmente il taglio “maggiore” prodotto dalle rispettive zecche.

E’ nuovamente tempo di un rinnovo delle banconote, anche per contrastare il sempre presente fenonemo della contraffazione che è in diminuizione ma che ogni anno costa miliardi in termini di perdite.