Gli assegni sono usati da svariati secoli come metodo di pagamento più antichi che non prevede il passaggio di contante da una persona all’altra, ed anche oggi nell’epoca digitale è pressochè impossibile fare a meno di uno di questi strumenti nella vita quotidiana, sopratutto da quando l’uso del contante è stato limitato a somme inferiori a 1000 euro: l’assegno circolare infatti non prevede particolari verifiche e solitamente il ricevente lo riceve in tempi brevi, e piuttosto prevedibilmente, c’è il rischio concreto di incappare in assegni falsi.
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Come riconoscere un assegno falso?
In primis, attenzione all’aspetto estetico dell’assegno “sospetto”, come la presenza obbligatoria dei bordi “patinati”, così come è fondamentale controllare che la numerazione presente nell’angolo in alto a destra sia coincidente con quella in fondo all’assegno (la riga MICR, Riconoscimento di caratteri tramite inchiostro magnetico). Particolarmente utile può essere una luce a led, che viene utilizzata per controllare il grado di trasparenza degli assegni, visto che solitamente quelli contraffatti sono realizzati su una carta dallo spessore non coerente, o troppo sottile o troppo spessa.
In ultimo, qualsiasi dubbio può essere fugato con una telefonata alla banca che lo ha emesso.