Le tematiche legate attorno all’INPS, ossia l’Istituto nazionale della previdenza sociale, sono spesso numerose, sopratutto in una situazione economica e sociale che ha subito grandi difficoltà recenti a causa della pandemia, che ha messo a repentaglio diverse fasce della popolazione.
Ciò ha costretto a più riprese il governo ad intervenire, dapprima attraverso lo sviluppo di numerosi bonus, e poi con agevolazioni più specifiche, che hanno spesso condizionato anche il sistema pensionistico. Il 2021 è stato globalmente meno “pesante” per l’istituto di previdenza sociale ma alcune novità in vista del 2022 sono decisamente importanti.
Allerta INPS: ecco cosa sta succedendo
Per quanto riguarda i pagamenti considerabili “prenatalizi” si concretizzano dal 13 al 23 dicembre, mentre non ci dovrebbero essere novità particolari per quanto riguarda l’erogazione delle pensioni di gennaio 2022, che come oramai da “tradizione”, saranno erogate negli ultimi giorni di dicembre 2021, seguendo l’ordine alfabetico della prima lettera del cognome.
- il 27 dicembre, dalla A alla C
- il 28 dicembre, dalla D alla G
- il 29 dicembre, dalla H alla M
- il 30 dicembre, dalla N alla R
- il 31 dicembre, dalla S alla Z
Possibile taglio dei contributi
Esecutivo e (parte) dei sindacati sono ai “ferri corti” su diverse questioni relative ai redditi medio-bassi e ciò potrebbe velocizzare un testo specifico nella prossima manovra che vede attalmente sul tavolo un taglio dei contributi previdenziali per circa 1,5 miliardi ai contributi, che andrebbe quindi, almeno virtualmente, la disponibilità a mettere questa somma sulla decontribuzione per redditi bassi e 500 milioni per alleggerire il “peso” delle bollette per tutto il 2022, visto il cospicuo aumento dovuto sostanzialmente alle nuove richieste da parte delle utenze.
Questa decisione ha trovato l’ok di Cisl, ma non quello degli altri sindacati, che ambiscono anche ad una riduzione delle tasse per chi percepisce una pensione non superiore agli 8500 euro all’anno. Dicembre sta per terminare, molto presto l’esecutivo dovrà pronunciarsi in merito con la nuova manovra.