E’ indubbiamente il tema bollette quello più “caldo”, che tiene “botta” come si suol dire in questo specifico momento storico, che per forza di cose sarà solo un “assaggio” in quanto il contesto dell’energia e delle difficoltà da parte degli stati europei a metterla a disposizione a prezzi equi costituisce una problematica che solo parzialmente è stata influenzata dalla guerra in Ucraina.
L’Italia, come altri paesi europei, si trova dalla prima metà del 2022 a fare i conti con una dipendenza energetica da paesi stranieri come la Russia (ma non solo), e questo ha portato a rincari legati alla minor disponibilità di risorse, tra le altre cose. Gli aumenti sulle bollette di luce e gas sono già purtroppo divenuti una realtà poco gradita, solo parzialmente “tamponata” dall’attuale esecutivo, che ha sviluppato tra le altre cose il discusso “Bonus Bollette”, una forma di limitazione sui rincari per le fasce di popolazione maggiormente bisognose, ma da ottobre la situazione cambia e nuovi rincari sono in arrivo, come affermato dall’ARERA.
Aumenti bollette della luce: ecco le nuove tariffe
L’intervento dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente ha di fatto limitato un concreto aumento ulteriore delle bollette della luce, che sono per forza di cose quelle più importanti. Bollette che vanno a configurarsi in un nuovo piano tariffario.
Rispetto al 2021, il calcolo di ARERA ha sviluppato un importo medio per famiglie di 1.322 euro, rispetto ai 632 euro circa del 2021, quindi un incremento del 59 %, ma che sarebbe potuto essere addirittura del 100 % senza un adeguato supporto ed influenza dell’autorità e di altr associazione consumatori.
Quello che ha causato questo “picco”di prezzo legato alle bollette della luce è ovviamente la richiesta dei beni primari legati all’energia ma non solo, in quanto il prezzo unico nazionale dell’elettricità (Pun) è quasi raddoppiato rispetto al secondo trimestre 2022 e quasi quadruplicato rispetto al livello medio del corrispondente trimestre del 2021.
Il nuovo esecutivo dovrà prodigarsi a partire dalla fine del 2022, ossia prima della nuova legge di bilancio per poter rendere “l’impatto” dei rincari meno doloroso.