Parliamo sempre di vecchie lire rare o di monete da 1 o 2 euro particolari che oggi valgono un bel po’ di soldini ma oggi parleremo dei così detti “Centesimi sbagliati“.
Valgono infatti una vera fortuna quei centesimi di euro anomali, quelli che sono usciti con un errore dalla zecca che si sono trovati nei primi kit distribuiti dalle banche. Un’ azienda torinese che si occupa proprio di antiquariato filatelico e numismatico, ha messo gli occhi sulle monetine sbagliate e vuole ricomprarle tutti per un prezzo di 2.500 euro l’una (per fare un paragone sarebbero 4 milioni e 840 mila lire).
Attualmente l’azienda sta trattando ben undici pezzi e tutti da un centesimo, ma in circolazione dovrebbero essercene all’incirca una ventina, tutti diffusi tra le province di Bergamo e di Brescia.
Il primo centesimo risultato difettoso era stato ritrovato da una signora che vive a Bergamo. Il pezzo fu subito definito “il Gronchi Rosa della numismatica” o “il centesimo della Mole” perché sul retro, invece del Castel del Monte di Andria, aveva impresso la Mole Antonelliana di Torino, al posto della monetina da due centesimi.
In più essa aveva un diametro alquanto superiore rispetto a quello di un centesimo, cosa che aveva all’inizio fatto pensare ad un tondello da due finito poi casualmente fra quelli da uno. Un’ipotesi iniziale poi scartata in seguito dato la verifica che aveva notato che l’effigie sul retro della moneta era però quella da due centesimi.
Come dicevo prima anche le dimensioni sono sbagliate e per colpa di un errore della Zecca dello Stato, infatti, il diametro di tale moneta è caratterizzato da un diametro che misura 18,75 mm. Si tratta di una moneta che è stata coniata nei primi anni 2000 in circa 7000 esemplari; gli esperti però si sono resi immediatamente conto di questo errore e hanno provveduto ritirando i pezzi presenti sul mercato.
Ma questo non è proprio l’unico esempio di monetina europea riuscita male o sbagliata. L’azienda torinese ha infatti confermato che attualmente sta trattando l’acquisto di altri 10 pezzi, sempre da un centesimo, e i suoi collaboratori esperti sono certi che in circolazione, sempre nelle province di Bergamo e Brescia, ce ne siano almeno una ventina.
L’azienda di Torino fa sapere che questo singolare caso che riguardano le monetine difettose contribuisce comunque a favorire il già abbastanza crescente interesse nei confronti della numismatica, recentemente risvegliato con l’invadente avvento dell‘euro.
Come abbiamo potuto constatare, quindi, una singola monetina da un centesimo di euro che comunque non ci permette di comprare nulla, ne vale invece migliaia e non è affatto uno scherzo. Questa moneta è infatti proprio tra quelle che, da quando l’euro è entrato nelle nostre tasche, cambiando tutto il nostro mondo, hanno fatto veramente la storia.