Il concetto di mutuo rappresenta da moltissimo tempo una delle possibilità maggiormente alla portata di acquistare un’immoobile, possibilità adottata principalmente per le abitazioni private (ma non solo), senza per questo pagare un corrispettivo in una soluzione. Si tratta di un vero e proprio contratto stilupato da due parti, la prima definita a mutuante, consegna all’altra, detta mutuataria, sotto forma di credito o prestito una somma di denaro attivandosi per rispettare il pagamento di una quota. I mutui sono legati alla tematica dei tassi d’interesse, che sono a loro volti regolamentati nel nostro paese dalla Banca Centrale Europea, che determina anche questo fattore, e nelle ultime ore è giunta la notizia della necessità da parte dell’unità sovranazionale di stampo economico, collegata all’Unione Europea di alzare i tassi, aumentando quindi la spesa aggiuntiva che le parti mutuanti saranno tenuti a pagare.
Mutui in aumento, ecco di quanto e perchè
E’ Christine Lagarde, la presidentessa della BCE ad averlo comunicato: si tratta di un aumento del 0,75 % sui tassi di interessi dei mutui. La decisione di aumentare ulteriormente i tassi di interesse per assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% a medio termine, inflazione che oggi influenza in modo molto importante praticamente ogni aspetto economico delle nazioni del vecchio continente.
Più nello specifico, il tasso principale sale al 2%, il tasso sui depositi all’1,5% e il tasso sui prestiti marginali al 2,25%, subendo quindi un generico incremento anche nei confronti di un 2022 che già ha portato i detentori di mutuo dover fronteggiare costi maggiori rispetto al 2021.
Facendo un esempio pratico, allo stato di cose attuale l’importo di un mutuo medio che è di 126.000 euro in 25 anni, LTV 70%, Tan iniziale 0,67%, vedrebbe la rata mensile aumentare fino a quasi 50 euro rispetto allo scorso anno.
Tutto questo in uno scenario già portato all’incremento dei tassi in questa fase del 2022.