Il costo del carburante ha un valore importantissimo nell’ambito di tutte le economie, in senso stretto in quanto si applica in tutti gli ambiti della logistica. Nel nostro paese, così come nel resto d’Europa, buona parte del trasporto determina un costo fisso che inevitabilmente provoca molti problemi quando aumenta. Come abbiamo assistito a più riprese nel corso dell’anno infatti il costo del carburante, legato fortemente a quello delle risorse come gas naturale e petrolio, ha cambiato radicalmente ogni forma di risorsa e spesa, perchè non è aumentato solo il prezzo di benzina e diesel ma anche delle forniture alimentari, ad esempio, in quanto queste vengono comunque trasportate attraverso trasporto su gomma, soprattutto. Per limitare il prezzo del carburante il governo Draghi ha dovuto più volte calmierare il costo con un taglio delle accise, che sarebbero dovuto scadere nel mese di ottobre.
Prezzo carburante, prorogato il taglio delle accise: ecco fino a quando
Tuttavia, senza eccessive sorprese, l’attuale governo ha per forza di cose dovuto prorogare il taglio di queste imposte legate alla raffinazione ed alla fornitura di carburante.
Come segnalato all’interno del Nadef, ossia il documento che viene firmato prima della fine dell’anno per confermare o modificare i progetti dello Stato legati all’ambito economico. Come si legge da una nota presente nel MEF infatti:
il Governo ha deciso di confermare l’obiettivo di deficit per il 2022 del DEF e di utilizzare il risultante spazio di bilancio, quantificabile in poco più di nove miliardi, in larga parte a copertura di nuove misure di mitigazione del costo dell’energia.
Questo significa che saranno attivamente utilizzate delle risorse dello stato per sviluppare un limite di prezzo oltre il quale il costo dei carburanti non potrà concretamente aumentare, almeno fino al prossimo 31 dicembre. Entro questa data inoltre dovrà essere presentata la legge di bilancio aggiornata, con al suo interno una serie di piani e bonus più o meno inerenti al contesto rincari.
